TERAMO – I Conservatori di musica sono istituzioni antiche, custodi di una tradizione che attraversa i secoli.
Eppure, la loro storia non è sinonimo di immobilismo: lo ha dimostrato il Conservatorio “G. Braga”,
che ha appena celebrato il suo 130° anniversario con una settimana di eventi dedicati alla didattica,
alla ricerca e al dialogo con le istituzioni.
Tra le molteplici iniziative, la giornata del 26 febbraio ha messo in luce la straordinaria apertura
dell’istituzione verso le nuove tecnologie applicate alla musica. Il Dipartimento di Nuove Tecnologie, guidato dal M° Stefano Lelii e affiancato dai colleghi Valentino Corvino e Simone Pappalardo, ha dato vita a una serata immersiva al Palazzo Kursaal di Giulianova, succursale del Conservatorio “G. Braga”, trasformandolo in un palcoscenico di sperimentazione sonora e visiva. Nonostante la pioggia, la facciata del Conservatorio, illuminata da un rosa acceso, accoglieva i visitatori in al di là della gradinata e delle colonne bianche del lungomare.
Il cuore della serata è stato il progetto Soundscape, un viaggio nei paesaggi sonori attraverso
strumenti autocostruiti e timbri di scarto, proposto dalla B.I.T. Orchestra. Le installazioni sonore e
visive hanno avvolto il pubblico, offrendo un’esperienza percettiva diversa e innovativa. La
programmazione ha infatti visto l’alternarsi di diverse performance, tutte realizzate dai membri della B.I.T Orchestra, singolarmente o collettivamente come ensemble al completo: Musica Concreta – De Natura Sonorum di Nico Flamini, la B.I.T. Orchestra ha presentato ben tre sessioni di conduction per ensemble misto, dirette dal M° Pappalardo, dove l’improvvisazione guidata trasformava il gesto in suono. A seguire, Soda Trip Soundscape di Edoardo Tancredi, Busted Soundscape di Stefano
Sanguigni ha esplorato la manipolazione elettronica del suono, Bruno Jr. De Benedictis ha poi
presentato Freez Frame, una sonorizzazione video che giocava sul rapporto tra immagine e
paesaggio sonoro attraverso un sound design del tutto inedito, mentre Mary’s Letter “in the Water”,
radiodramma di Matteo Santini, ha restituito un’esperienza narrativa e visiva.
Un momento particolarmente evocativo è stato La pioggia nel pineto di Marco Simonetti, performance in cui lo studente ha reinterpretato la celebre poesia di Gabriele D’Annunzio attraverso suoni ambientali e immagini di foglie autunnali, intrecciando letteratura e paesaggio sonoro. A concludere la serata, Extratone Relaxing Music for Study Live Electronics di Alessandro Funari.
L’evento ha testimoniato quanto il pubblico sia sempre più abituato a confrontarsi con linguaggi sonori innovativi e con timbri eterogenei ormai pienamente legittimati come espressione musicale.
Particolarmente coinvolgente è stata l’esperienza della B.IT. Orchestra e delle conduction dirette dal M° Pappalardo: grazie alla loro natura improvvisativa, gli spettatori hanno potuto condividere con i musicisti l’immediatezza della sperimentazione, vivendo in prima persona l’energia del processo creativo.
Il Conservatorio Braga, con questa settimana di celebrazioni, ha dimostrato ancora una volta di saper coniugare tradizione e innovazione, offrendo un ponte tra il patrimonio musicale classico e le più avanzate ricerche in campo sonoro.
Serena Carapellese