ROMA- “Siamo soddisfatti della presenza del sottosegretario Crimi che ha inteso incontrare i comuni per condividere i contenuti dei provvedimenti sulla ricostruzione che il governo sta per varare, riaffermando così la collaborazione coi sindaci che da sempre sono il primo terminale delle emergenze sul territorio”. Lo ha detto il presidente dell’Anci Antonio Decaro aprendo l’incontro che le delegazioni
di Anci Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria hanno avuto con il sottosegretario alla Ricostruzione Vito Crimi nella sede nazionale dell’Associazione. All’incontro, cui hanno preso parte il capo Dipartimento della Protezione civile Angelo Borelli e il commissario alla Ricostruzione Piero Farabollini, erano presenti Maurizio Mangialardi, in qualità di coordinatore delle Anci regionali e presidente di Anci Marche; i presidenti di Anci Lazio e Anci Umbria, Nicola Marini e Francesco De Rebotti; e il segretario generale di Anci Abruzzo, Massimo Luciani. Con loro anche i sindaci di Norcia Nicola Alemanno, di Teramo Gianguido D’Alberto e di Crognaleto Giuseppe D’Alonzo.
Durante il confronto con Crimi gli amministratori hanno ribadito le richieste emerse dal confronto con i sindaci delle regioni del Centro Italia. A partire dalla necessità di varare una Cabina di coordinamento della ricostruzione che, una volta munita di un metodo e di un calendario stringente di lavoro, deve diventare l’unico e unitario tavolo centrale di collegamento tra commissario, Regioni e comuni, garantendo il raccordo con i Comitati istituzionali regionali.
Importante anche il capitolo di richieste legato alle possibili deleghe ai comuni di funzioni esercitate da altre amministrazioni. Su questo punto i comuni colpiti dal sisma in centro Italia si sono detti concordi sulla possibilità di accettare funzioni ulteriori esclusivamente su base volontaria, e in ogni caso collegate ad un adeguato conseguente potenziamento della dotazione organica e strumentale. Allo stesso tempo al rappresentante di governo è stata segnalata la necessità di definire un indirizzo univoco per l’esercizio della delega, nello specifico per la parte urbanistica anche ai fini dell’assegnazione contributo ricostruzione, non interpretabile come accaduto in alcuni casi per l’assegnazione del contributo di autonoma sistemazione. I rappresentanti delle Anci regionali hanno confermato la richiesta di una ulteriore dotazione straordinaria di personale
tecnico e amministrativo a tempo determinato, per rafforzare l’organico sia degli uffici comunali che degli uffici speciali per la ricostruzione.
Nello specifico, Anci ha precisato la necessità di fissare un vincolo temporale ragionevole per evitare la mobilità del personale assunto a tempo indeterminato; così come di assicurare l’immediato turnover del personale che andrà in pensione in virtù della cd. “Quota 100”.
Infine, l’auspicio formulato dagli amministratori comunali al sottosegretario Crimi è stato anche quello di ottenere un testo unico che fornisca una cornice legislativa per il Sisma Centro Italia senza rimandare a norme diverse, così da favorire la semplificazione sia per quanto riguarda la ricostruzione pubblica che quella privata. Mentre appare necessario un rafforzamento della Struttura commissariale e di quella regionale dell’ufficio speciale per la ricostruzione, così da migliorare l’interlocuzione con i comuni e accelerare la gestione delle procedure.
Comunicato del Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto
Risultato importantissimo oggi presso la sede Anci all’esito del lungo ma proficuo confronto con il sottosegretario Crimi sulle proposte di modifica al D. L. 189|2016 per sbloccare finalmente la ricostruzione nel centro Italia e restituire speranza ai nostri territori e ai nostri cittadini che da troppo tempo vivono in sofferenza fuori dalle loro abitazioni.
Tante le proposte formulate dai Sindaci rappresentanti del cratere e condivise dal sottosegretario che sta predisponendo, per le prossime settimane, la prima formulazione del decreto da far approvare dal CDM.
Tra le tante nostre richieste riformulate anche oggi nell’intervento e già condivise, si segnalano:
* Centralità alla situazione del nostro cratere sismico contro il rischio di una sottovalutazione che stiamo pagando da troppo tempo;
* Cabina di coordinamento unica tra tutti i livelli istituzionali per una strategia unitaria che tenga conto delle diverse esigenze dei territori ;
* Potenziamento del personale dedicato ai comuni per lo sblocco e l’accelerazione della ricostruzione (al momento circa 350 unità);
* garanzia di un turnover certo ed immediato per ricoprire i posti lasciati vacanti dall’applicazione della cd. quota 100;
* proroga dei contratti attualmente in scadenza al 31 marzo 2019 per evitare pericolosi vuoti operativi;
* trasferimento, su base volontaria, delle funzioni ai comuni per l’esame delle pratiche di ricostruzione leggera (categoria B e C) per accelerare da subito il rientro delle rientro nelle abitazioni con danni lievi. Ovviamente tale trasferimento è collegato all’incremento delle unità di personale. Questo lo pretenderemo;
* snellimento e semplificazione delle procedure per la ricostruzione pubblica (strategica e abitativa), sia per la progettazione che per i lavori;
* soluzione dei problemi sulla nomina dei segretari comunali nei piccoli comuni.
Queste insieme a tante altre proposte.
Una bella pagina di collaborazione istituzionale che proseguirà nelle prossime settimane che ci porteranno a vigilare sul rispetto degli importanti impegni assunti e a proporre ulteriori emendamenti, in sede di conversione parlamentare del decreto legge, a difesa del nostro territorio ferito.
Non è più il tempo degli alibi perché politica e istituzioni hanno già abusato troppo della pazienza e della dignità dei nostri territori e dei nostFOTO ri cittadini colpiti. É giunto il tempo delle risposte vere, dello sblocco e dell’accelerazione di una ricostruzione ancora ferma al palo, nella consapevolezza che insieme ce la faremo.