SULMONA – “Apprendo con sgomento la notizia del mancato inglobamento nel decreto mille proroghe della questione legata ai tribunali minori. Il motivo è presto detto: la presenza di quello che sarà presto il carcere più importante d’Europa. Pensare di non considerare una evenienza del genere non fa bene né al territorio né alle aspettative di chi si ritroverà ad affrontare una struttura ripiena di mafiosi senza l’appoggio di un Tribunale e una Procura”. Così il Vice Segretario Generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria (S.PP.) Mauro Nardella.
“D’altronde negli ultimi tempi gli uffici del palazzo di Giustizia sono stati riempiti da innumerevoli pratiche provenienti dal locale penitenziario. I tanti telefoni sequestrati e denunciati, le aggressioni e le minacce al personale di Polizia Penitenziaria, – continua il sindacalista – i molti reati partoriti dalle menti di detenuti di alto profilo criminale non possono non prevedere un appoggio giudiziario territoriale e quindi rischiare di essere tradotti altrove la gestione delle conseguenti pratiche. La collaborazione tra la locale Procura e l’ufficio comando del Penitenziario Peligno ha portato da sempre un notevole beneficio nello sgominare azioni criminali”.
“Il Governo ripensi a ciò che ha fatto. È ancora in tempo per fare sì che il carcere, e non solo a Sulmona, non venga privato di un apparato la cui presenza non solo azzera il rischio di pericolose traduzioni dei detenuti, ma riduce enormemente il gettito amministrativo ed economico legato all’impegno di uomini e mezzi già di per sé ridotti all’osso”, conclude Nardella.