SANT’OMERO – Questa mattina i Consiglieri regionali Dino Pepe e Giovanni Cavallari, accompagnati dal Sindaco di Sant’Omero Andrea Luzii (componente del Comitato Ristretto dei Sindaci), si sono recati in visita ispettiva all’ Ospedale Val Vibrata di Sant’Omero. Sono stati accolti dal Direttore Amministrativo Franco Santarelli e dal Direttore di presidio Guido Angeli. Nell’ambito della visita è stata effettuata anche una verifica delle segnalazioni pervenute da un cittadino vibratiano e oggetto dell’attenzione della Commissione di Vigilanza Regionale.

“Ringraziamo tutti gli operatori sanitari per la professionalità e disponibilità che ci hanno permesso di avere un confronto con i responsabili di ogni reparto mettendo in evidenza luci e ombre, punti di forza e di debolezza dell’intero nosocomio vibratiano. L’ospedale di Sant’Omero è un presidio di frontiera e in quanto tale rappresenta il primo argine per il contrasto alla mobilità passiva che, alla luce dei dati pubblicati nei giorni scorsi dall’Istituto Gimbe, è sempre di più un costo per la sanità abruzzese (oltre 100 milioni l’anno), schiacciata da una pesante migrazione di cittadini alla ricerca di una sanità migliore”, scrivono in una nota i Consiglieri Pepe e Cavallari.

“In questo contesto si è incardinata anche la discussione sulla recente eliminazione (come previsto dalla Legge Regionale 60 del 2023 e attuata dalla Asl con delibere 1985/24 e 69 /25 del 17 gennaio) dell’unità operativa complessa (UOC) di Ostetricia e Ginecologia. La legge regionale, approvata da Marsilio e i suoi, purtroppo, prevede anche l’eliminazione dell’Unità operativa complessa di Chirurgia. Nella legge di riordino l’unico ospedale della provincia di Teramo a perdere delle UOC è stato l’ospedale di Sant’Omero. Addirittura, in ambito regionale, il punto nascita di Sulmona con meno di 200 parti l’anno conserva il primario e la UOC. Sant’Omero, invece, con oltre 600 parti all’anno, perde la UOC e il primario”, proseguono i due Consiglieri del Patto per l’Abruzzo.

“Abbiamo di nuovo evidenziato la necessità di ripristinare le UOC oggetto dell’eliminazione e continueremo a monitorare l’andamento della programmazione sanitaria, confidando in una revisione attraverso l’atto aziendale e soprattutto nelle linee guida che l’assessorato sta predisponendo. Ciò che ci sta a cuore è che il servizio sanitario e in particolar modo in quest’area di “frontiera” della Val Vibrata venga valorizzato e implementato, e non declassato, con risorse umane e nuovi investimenti”, concludono Cavallari e Pepe.