L’AQUILA – “È inquietante che nel maggior sindacato italiano resistano ancora retaggi culturali che guardano all’Unione sovietica tradendo simpatie per il sanguinario totalitarismo comunista“. Lo afferma il senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris, eletto in Abruzzo, a proposito dell’inno dell’Urss intonato a Bologna al congresso della Cgil.
“Un episodio grave avvenuto peraltro alla presenza del segretario generale Maurizio Landini, che rende bene l’idea di quanto siano parole vuote, strumentali e intrise di retorica quelle della sinistra che ciclicamente ci accusa di essere nostalgici del fascismo: delle due l’una, o lo dicono per nascondere le loro reali simpatie per le dittature, o sono consapevoli di fare solo propaganda“. “L’episodio – conclude Liris – è inoltre un implicito insulto a tutte le vittime dell’attacco russo all’Ucraina“.