PESCARA – Mentre la Regione Abruzzo afferma di voler completare le audizioni entro solo 4 giorni e cerca di accelerare al massimo l’approvazione della Legge Regionale per l’individuazione delle aree idonee/non idonee per le energie rinnovabili il Ministro Pichetto Fratin scrive al collega Calderoli preannunciando una proroga di almeno 3 mesi al termine previsto dal Governo. Nella lettera il Ministro ritiene indispensabile la proroga in attesa di una prossima udienza del TAR Lazio e dei relativi ricorsi pendenti, l’esito dell’udienza potrebbe infatti determinare conseguenze rispetto alle nuove normative che dovranno approvare le regioni.
E’ un fatto a dir poco strano, e che conduce facilmente a retro pensieri, che la Regione Abruzzo, da sempre “la Cenerentola” nel rispetto dei termini di recepimento e nell’applicazione delle normative europee e nazionali, su questo tema voglia diventare la “prima della classe”.
L’ individuazione delle aree idonee/non idonee merita ulteriori approfondimenti di carattere soprattutto, ma non solo, di “tutela della biodiversità e degli ecosistemi” termini contenuti nell’ art. 9 della Costituzione ma nemmeno citati nel disegno di Legge Regionale in argomento a dimostrazione della volontà di limitarne il campo di azione usando riferimenti e parametri del passato tipici di architetti ed ingegneri. La necessità di approfondimento, visto che si tratta di pianificare fino al 2030 rispetto ad interventi da DECINE di milioni di euro, lo dimostra il fatto che ad oggi solo la Regione Sardegna ha legiferato ma con una legge molto articolata con 50 pagine solo di allegati tecnici, il disegno di legge regionale per l’ Abruzzo è di solo 4 paginette senza alcun allegato.
In Sardegna la necessità di approvare una Legge urgentemente deriva dalla necessità di gestire una situazione ingovernabile con oltre 700 progetti presentati ovunque solo di torri eoliche che ha fatto insorgere la popolazione contro un vero e proprio far west delle rinnovabili. A chi si lamenta che il disegno di legge della Regione Abruzzo sarebbe troppo restrittivo è il caso di ricordare che la legge regionale sarda prevede aree idonee per le rinnovabili solo sul 2% del territorio regionale.
In considerazione di quanto sopra la Regione Abruzzo non ha più scuse e proceda ad un confronto costruttivo con le associazioni scriventi e con tutti i portatori di interessi attraverso convocazioni, in tempi concordati e, soprattutto, attraverso una ATTENTA lettura delle osservazioni e relativa documentazione scientifica inviate dalle associazioni da alcuni mesi. – Stazione Ornitologica Abruzzese, Il Presidente Massimo Pellegrini; Rewilding Apennines, Il Direttore esecutivo Mario Cipollone; Salviamo l’ Orso, Il Presidente Stefano Orlandini –