TERAMO – Il candidato consigliere alle prossime regionali del 10 marzo, Vincenzo Di Marco, lancia l’allarme sui fondi PNRR. L’Abruzzo rischia infatti di perdere 500 milioni di euro e, solo per il teramano, si parla di oltre 100 milioni di euro che il territorio rischia di veder sfumare.

«Sono cifre che, in alcuni casi, potrebbero essere anche più alte. Si tratta di fondi già coperti da cofinanziamento dei Comuni per 74 milioni di euro per opere in parte già appaltate dagli enti – sottolinea il candidato consigliere a sostegno di Luciano D’Amico, candidato presidente per il Patto per l’Abruzzo -. A Teramo, i tagli riguardano il recupero del teatro romano e del teatro comunale, oltre ad interventi nelle scuole per circa 20 milioni di euro. Anche Martinsicuro e Roseto degli Abruzzi rischiano di perdere circa 25 milioni di euro, per arrivare a oltre 100 milioni di euro di progetti a rischio in diversi comuni anche delle aree interne e montane della provincia di Teramo».

MENO FONDI PER UN MILIARDO DI EURO. «A questo si aggiunge il taglio del governo operato sull’infrastruttura ferroviaria Pescara-Roma di 620 milioni, che in gran parte sembrerebbero già ridestinati a finanziare la linea della ferrovia Ancona-Orte, che a questo punto costituirebbe, se fosse confermato, la sola dorsale viaria principale del medio appenino umbro-marchigiano, tagliando fuori la nostra regione e precarizzando di molto i connessi collegamenti portuali e aeroportuali».

«Tutto questo – prosegue Vincenzo Di Marco – si consuma con il placet del governo regionale, sottomesso alle volontà che arrivano da Roma. Si può dunque definire il nostro un buon governo? Se questa situazione dovesse concretizzarsi, come faranno i Comuni e gli enti verso i quali il taglio è più consistente a onorare gli impegni con imprese e professionisti per gli appalti già affidati?».

Di Marco sottolinea come a rischio siano anche «i fondi per il completamento della Teramo Mare. Opera da 85 milioni di euro che stenta a partire perché la Regione non riesce a definire l’ultimo tratto per lo sbocco sulla statale 16. Anche per il recupero dell’ex manicomio di Teramo sono stati tagliati 30 milioni di euro di fondi, senza dimenticare i 4 milioni di euro che andranno persi per la costruzione delle case di comunità per le cure mediche sul territorio, evidente traduzione concreta dell’approssimazione della riforma della rete ospedaliera appena approvata, con il dissenso e forti polemiche del personale sanitario».

«Si dice che tutti questi finanziamenti verranno recuperati da altre fonti, come i fondi di coesione e quello complementare al PNRR. Mi chiedo però perché – prosegue Vincenzo Di Marco – si tagliano fondi di cui si ha la disponibilità per poi andarli a ritrovare forse successivamente? La risposta di buon senso e logica a questa domanda non c’è, perché se verranno utilizzate risorse del FSC a recupero dei tagli del PNRR, significa che il 50% di circa un un miliardo di euro non andranno per le finalità a cui erano destinati ovvero occupazione, giovani, imprese e ambiente. Quindi, complessivamente, meno risorse per il settennio 2021-27, a differenza di altre regioni che non subiranno tagli dal governo e che avranno il doppio delle risorse. A mio avviso, pensando al male si indovina – conclude Vincenzo Di Marco – la pratica in atto consiste nel voler costringere i comuni e altri enti a elemosinare le briciole al potere politico per avere una piccola riattribuzione delle risorse sottratte ad arte».

Per il candidato consigliere, «se così fosse, ci troveremmo dinanzi a fatti gravi e pregiudizievoli per il futuro dei nostri territori, con un arretramento socio-economico disastroso. Per questo bisogna operare un grande cambiamento alle prossime regionali, affinché venga scongiurato il rischio del ritorno del gesto del cappello in mano del prete di Fontamara» – Ufficio Stampa –