PESCARA – In Abruzzo è più alta della media nazionale la percentuale di giovani che giocano d’azzardo, oltre alla spesa media annua per i giochi.
Lo dice l’edizione 2018 del rapporto Casos (Studio sulla diffusione del gioco d’azzardo nella popolazione studentesca abruzzese), presentato nella sede di Pescara del Consiglio regionale d’Abruzzo, presente, fra gli altri, l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì. Sono stati illustrati i risultati preliminari dello studio sulla popolazione generale GAPS ABRUZZO 2019 e le evidenze emerse da un’indagine svolta tra i comuni abruzzesi sulle buone pratiche e i regolamenti del gioco lecito.
In Abruzzo il 49 per cento degli studenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni ha giocato d’azzardo almeno una volta nella propria vita e il 46 per cento lo ha fatto almeno una volta negli ultimi 12 mesi. E’ il dato più allarmante contenuto nel rapporto Casos (acronimo che sta per Consumi d’Azzardo Studio Osservazionale fra gli Studenti), presentato questa mattina a Pescara, dal quale emerge come nella nostra regione siano sempre di più anche gli studenti, talvolta minorenni, ad avvicinarsi al gioco d’azzardo.
L’indagine è stata condotta, nel corso dell’anno scolastico 2018-2019, dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e ha coinvolto un campione di 24 scuole superiori, per un totale di oltre 2.100 ragazzi. Un progetto portato avanti dal Servizio Prevenzione del Dipartimento Sanità della Regione, che ha già avviato una serie di azioni volte a contrastare il fenomeno e inserite sia nel piano regionale di prevenzione, sia nei progetti obiettivo delle Asl: per il Gap, il gioco d’azzardo patologico, sono stati stanziati oltre 2 milioni di euro l’anno, mentre per l’internet addiction (la dipendenza da internet) sono stati messi a disposizione altri 706mila euro. Ad aver giocato d’azzardo durante l’anno sono stati soprattutto i maschi: 58 per cento contro il 32 delle coetanee. Nonostante la legge italiana vieti il gioco ai minorenni, il 45 degli studenti minorenni abruzzesi ha giocato d’azzardo almeno una volta nella vita e il 44 lo ha fatto nel corso dell’anno, con prevalenze che risultano superiori alla media nazionale.
Dati allarmanti, se si considera che in Abruzzo la spesa media pro capite per il gioco d’azzardo è la più alta d’Italia, attestandosi a 1520 euro contro una media nazionale di 1245 euro. E si tratta solo della spesa su rete fisica, vale a dire slot, bingo, lotterie e gratta e vinci, nella quale non è conteggiato quanto gli abruzzesi spendono per i giochi on line.
“Sono dati preoccupanti – ha commentato l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì – che fanno riflettere. Come assessorato, fin dal mio insediamento, mi sono posta l’obiettivo (condiviso con gli uffici del Dipartimento) di ridurre l’incidenza del fenomeno attraverso diversi canali: dalla collaborazione con la scuola, con la quale abbiamo sottoscritto specifici accordi, a fondi diversificati per sostenere programmi di intervento da portare avanti anche con il mondo dell’associazionismo. La giunta regionale sta inoltre lavorando a un protocollo con l’Anci sul progetto ‘No Slot’, che mira a incentivare i Comuni ad adottare regolamenti sul gioco d’azzardo che siano omogenei su tutto il territorio regionale. Sono tanti dunque i fronti sui quali ci stiamo muovendo e ci auguriamo che i prossimi dati segnino un miglioramento”.
L’assessore Verì ha poi illustrato le iniziative poste in essere e i fondi impegnati per contrastare il fenomeno. Previsto l’impiego di 2,2 milioni di euro l’anno e 400mila euro per l’internet addiction. “Purtroppo abbiamo rilevato che sul problema del gioco d’azzardo siamo quasi maglia nera in Italia, per cui io, sin dal mio insediamento, ho voluto da subito affrontare questa problematica. Questa mattina ho firmato una proposta di delibera per far sì che l’Abruzzo diventi una Regione ‘no slot’. Abbiamo anche modificato la delibera regionale per andare ad abbattere un fenomeno nella nostra regione in espansione anche nell’età fino a 18, 19 anni perché spesso i giovanissimi ignorano che è anche vietato ai minori di 18 anni mettere in atto comportamenti che potrebbero comportare problemi per la salute e la sanità dell’individuo. Per questo – ha aggiunto l’assessore alla Salute – abbiamo obiettivi precisi delineati nella delibera, che prevede di lavorare molto su prevenzione, riabilitazione, conoscenza dell’ambito informativo e proprio per questo abbiamo firmato un accordo con le scuole e il Dipartimento dell’Istruzione e porteremo ancora avanti un’ulteriore delibera con accordi nei singoli Comuni. C’è poi una delibera firmata da pochi giorni con l’Anci che vedrà proprio i Comuni portare avanti azioni di prevenzione e sensibilizzazione. Nell’ambito dei Progetti Obiettivo, che prevedono in totale 26 milioni di euro, abbiamo individuato dei fondi rilevanti per la prevenzione” .
Tra le curiosità che emergono dal rapporto Casos, spicca la percezione che gli studenti hanno del gioco d’azzardo: quasi il 15 per cento degli intervistati, a esempio, ritiene che per vincere al Bingo conti l’abilità del giocatore, percentuale che sale addirittura intorno al 50 per cento per le scommesse sportive.