ROMA – Con 310 voti favorevoli, 228 contrari e 4 astenuti il Governo ha ottenuto la fiducia alla Camera sul Decreto Fiscale. Con il Decreto Fiscale accorciamo finalmente le distanze tra fisco e contribuenti.
Negli ultimi vent’anni, infatti, il 55% dei contribuenti, a causa della crisi, ha accumulato piccoli debiti con il Fisco. Soldi che Stato ed enti locali non possono riscuotere, perché costerebbe loro più di quanto incasserebbero. Grazie alla Pace Fiscale, voluta dal MoVimento 5 Stelle, andiamo incontro ai cittadini in difficoltà dimenticati dai precedenti governi e accorciamo i tempi della giustizia tributaria.
Il Decreto prevede, infatti, 4 misure fondamentali:
– Liberiamo il sistema dalle vecchie cartelle esattoriali irrecuperabili, con l’estinzione delle cartelle al di sotto dei 1.000 euro (dal 2000 al 2010);
– Rottamazione ter: consentiamo il pagamento delle cartelle al 2017 in 5 anni anziché 2, con la cancellazione delle sanzioni e degli interessi;
– Favoriamo una giustizia più veloce ed efficiente, grazie alla chiusura dei contenziosi con lo Stato e lo snellimento dei pagamenti per la parte lesa.
–Aiutiamo chi ha commesso piccoli errori formali, purché non incidano sul calcolo dell’imponibile per imposte dirette, Iva e Irap.
Finalmente uno Stato che non fa sconti a evasori e furbetti, ma che, invece, si prende cura dei cittadini colpiti dalla crisi.
Con il Decreto Fiscale, inoltre, andiamo a rifinanziare il bonus bebè, che avrà a disposizione 204 milioni per il 2019 e 240 milioni per il 2020. La misura conferma l’assegno di 960 euro l’anno per le famiglie con Isee sotto i 25mila euro e il raddoppio per quelle sotto i 7mila euro. Viene introdotta anche una maggiorazione del 20% dal secondo figlio in poi. A ricevere il beneficio, secondo la relazione tecnica che accompagna l’emendamento, saranno 280mila bebè, di cui il 50% in famiglie con Isee fino a 7mila euro e l’altra metà in famiglie con Isee tra 7mila e 25mila euro.