CHIETI – Il “Progetto Angel”, dell’Ambulatorio di Medicina Integrata della ASL 02 di Lanciano-Vasto-Chieti e del Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti- Pescara, ha ricevuto un diploma di merito nell’ambito della Connected Care. Nei giorni scorsi, a Roma, in occasione del Premio Forum PA Sanità 2019, l’ambulatorio ha ricevuto il riconoscimento dal viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri. Il “Progetto Angel” consentirà alle donne trattate per tumore mammario di ricevere feedback settimanali per i primi 2 mesi e poi quindicinali sull’andamento del peso corporeo e dello stile di vita motorio, grazie all’utilizzo di un activity tracker, scientificamente validato, e di un portale di servizio. Tale progetto consentirà di estendere una delle attività dell’ambulatorio oltre l’ambulatorio stesso e di prevenire e trattare ulteriormente alcuni effetti collaterali delle terapie per le quali l’attività fisica è fondamentale. Il “Progetto Angel” è un progetto di ricerca traslazionale, naturale applicazione dei risultati ottenuti nell’ambito dello studio delle caratteristiche dell’attività fisica per la salute, in cui la tecnologia aiuterà il superamento della fase di resistenza inconscia, opposta dall’organismo, al cambiamento comportamentale, favorendo il raggiungimento e la strutturazione di un nuovo e più salutare stile di vita motorio. Quello ottenuto è un altro tassello che conferma la vincente cooperazione di Assessorato Regionale alla Salute, ASL 02 di Lanciano-Vasto-Chieti ed Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara nell’ambito dell’importanza e dell’efficacia dell’approccio integrato per la promozione della salute delle donne trattate per tumore mammario. <<Il progetto – spiega il prof. Giorgio Napolitano referente dell’Ambulatorio, per il Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento dell’Università “G. d’Annunzio” – è lo sviluppo di una collaborazione che dura ormai da vari anni con l'Unità Operativa di chirurgia generale ad indirizzo di senologico dell’Ospedale “G. Bernabeo” di Ortona, che ha dato buoni frutti e che continua a dimostrare che ambiti diversi possono incontrarsi e coordinarsi benissimo per migliorare la qualità di vita della donna trattata per tumore mammario agendo su più livelli. Impariamo dai risultati della ricerca ed aggiustiamo continuamente il tiro, al fine di provare ad offrire il meglio>>. << Siamo veramente soddisfatti dei risultati ottenuti in questi due anni di attività – commenta la dott.ssa Simona Grossi, senologo dell’ospedale “G. Bernabeo” di Ortona – perché sono frutto dell’impegno di molte persone, dall’ambito amministrativo a quello clinico, passando per la ricerca, per un unico fine: il benessere delle donne. Siamo molto contenti della fiducia concessaci dalle istituzioni che ci sono state vicine, sia con l’istituzione dell’Ambulatorio nel novembre 2017, nato grazie alla convenzione stipulata tra ASL 02 ed Università “G. d’Annunzio”, sia con la riconferma della stessa proprio in questo mese. La direzione intrapresa è quella giusta.