Ed Lachman: “Mi sono sempre ispirato a Gianni Di Venanzo”

Una vera festa del Cinema nel tendone in Piazza Martiri della Libertà

TERAMO – “Per me è un grande onore ricevere questo premio intitolato a Gianni Di Venanzo perché il suo lavoro, ne “L’eclissi”, “La notte”, “8 e ½”, è stato una continua ispirazione per me, nel fare i miei film.” Il grande Ed Lachman, sulla sedia a rotelle per essersi infortunato all’anca durante le riprese sul set, ha sintetizzato in poche battute la sua emozione nel ricevere l’Esposimetro d’Oro per un film straniero per il filmEl Conde diretto da Pablo Larrain, ed allo stesso tempo ha rappresentato anche l’essenza della manifestazione teramana dedicata agli autori della fotografia cinematografica, i Cinematographer”, per dirla all’americana come Lachman, celebrati nella città di Di Venanzo, ancora un’autentica icona per tutti i suoi colleghi in attività. “Il film di Vittorio De Sica “Umberto D” mi ha fatto capire che si potevano raccontare le storie al cinema solo con le immagini”  ha detto ancora Lachman. Questa la motivazione della giuria: Per aver avvicinato alla nostra sensibilità di spettatori contemporanei i modelli antichi della fotografia in bianco e nero. “El Conde” non si limita a proporci un’immagine priva di colore, ma sfrutta fino in fondo l’espressività dei contrasti: una vasta gamma di sensazioni, dall’armamentario dell’orrore fino a una leggerezza quasi “comedy”.Ero convinto – ha detto Stefano Masi – che Lachman avrebbe vinto l’Oscar della fotografia per El Conde, ma lo ha vinto Oppenheimer con la fotografia di Hoyte Van Hoytema che qualche anno fa venne qui a Teramo a ritirare l’Esposimetro d’Oro”.

Lo stesso Lachman, nella mattinata, ha preso parte ad un incontro curato dal regista teramano Marco Chiarini, e moderato dal critico cinematografico Stefano Masi, Presidente della Giuria del Premio. Una vera e propria lectio magistralis sul come fare il cinema, entrando nei particolari del suo lavoro Lachman ha entusiasmato i presenti, soprattutto i giovani studenti di cinematografia che hanno rivolto numerose domande al Cinematographer statunitense.

Ma ripercorriamo dall’inizio la cerimonia di premiazione, condotta con la solita spigliatezza da Antonella Salvucci, con interventi critici di Stefano Masi. Molto applaudita la Madrina della 29^ edizione, l’attrice Francesca Reggiani, accompagnata al suo ingresso, come tutti gli altri ospiti, dalla note della banda di Montorio al Vomano.

In apertura la presentatrice Antonella Salvucci ha chiamato sul palco il maestro Franco Di Donatantonio a cui è stata consegnata una targa per la colonna sonora del film Bosco Martese. “La mia musica – ha detto Di Donatantonio – è stato un piccolo contributo e un atto d’amore per le persone i partigiani che hanno lottato per la libertà e anche verso il bosco, bosco Martese. Ringrazio i produttori, Piero Chiarini e Adriana Chiesa e il regista Fariborz Kamkari”.

Il dottor Francesco Pomilio, veterinario dell’Istituto Zooprofilattico, è stato premiato il cortometraggio del 15° Premio Speciale Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale: Noi e gli animali – un rapporto inscindibile realizzato a cura della Classe V D del Liceo Scientifico A. Einstein di Teramo. Una rappresentanza dei ragazzi è salita sul palco a ritirare il riconoscimento.

Il saggista cinematografico Gerry Guida ha presentato il libro su Pasquale Cuzzupoli alla presenza dello stesso professionista del colore, molto emozionato: “Una vita a Cinecitta”. “Abbiamo finito di restaurare8 e ½” di Fellini – ha detto Cuzzupoli – dove la fotografia di Gianni Di Venanzo è eccezionale

E’ stato premiato anche Paolo Speranza per la sua attività di saggista del mondo del cinema.

Una targa è stata consegnata ad Aldo Di Felice che opera con la TLN Media Group per diffondere la cultura italiana in Canada. 

Adriana Chiesa, la produttrice di tanti film, è salita sul palco per ritirare il premio alla miglior fotografia della Fiction televisiva assegnato ad Andrea Doria, assente perché impegnato a lavorare, per il tv movie “La rosa dell’Istria” (2024), una coproduzione Rai Fiction-Publispei-Venice Film, prodotto da Verdiana Bixio, Alessandro Centenaro e Maximiliano Hernando Bruno, per la regia di Tiziana Aristarco, andato in onda su Rai 1.

Caterina Carone, regista nativa di Sant’Omero, ha ricevuto una targa per il suo film “Limoni d’inverno”, fotografato da Daniele Ciprì.  Ringrazio Piero Chiarini e ringrazio la mia terra, l’Abruzzo!” ha detto la regista entusiasta del riconoscimento.

Poi è stata la volta dell’attore Luca Lionello, figlio del popolare Oreste, che ha ricordato la zia Irene che da attrice recitò nel film “Uomini e lupi” girato in Abruzzo. Lionello è stato premiato da Laura Delli Colli. Premiata anche Silvia Scola.

La Targa della Giuria Marco Onorato è stata assegnata a Giuseppe Maio, autore della fotografia dei film “Mia” (2023) regia Ivano De Matteo e “Come pecore in mezzo ai lupi” (2023) regia Lyda Patitucci. “Con orgoglio ricevo questo premio dedicato ad uno dei più grandi autori della fotografia come Marco Onorato e ringrazio Ed Lachman che mi ha avvicinato al cinema con i suoi film” ha scritto in un messaggio letto sul palco.

Al Rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola è andato il Premio Integrazione e Solidarietà Marco Pannella che ha inteso condividerlo con tutti i docenti dell’Ateneo teramano. Mastrocola ha parlato del progetto che ha permesso a ragazze provenienti dall’Afghanistan di potersi iscrivere ai corsi dell’Università di Teramo.

Poi è salita sul palco la Madrina del Premio Di Venanzo 2024 Francesca Reggiani: “E’ un mestiere molto duro per le donne quello del Cinema. Del resto anche oggi l’unica sicurezza che abbiamo è la precarietà. Prima comunque dominavano gli uomini. E poi viviamo in un mondo in cui devi essere sempre giovane, soprattutto per le donne: questo non è un paese per anziane! Questo è un bellissimo premio: io da piccola prendevo la metro e vagavo a Cinecittà con le mie foto. E Fellini disse di non aver mai visto occhi così grandi. E feci la comparsa in “E la nave va” dove alla fotografia c’era Peppino Rotunno. Poi feci una piccola parte ne “L’intervista” che aveva come direttore della fotografia Tonino Delli Colli. E poi andavo con loro in osteria dove mi divertivo un sacco. Tornando al tema donne e cinema: la donna deve creare desiderio perché il desiderio vende. Sul suo corpo hanno messo una taglia: la 42, se non ce l’hai sei tagliata fuori! 

Poi ha portato il suo saluto al Premio Monsignor Lorenzo Leuzzi, Vescovo della Diocesi di Teramo e Atri: “Dobbiamo fare tutti un salto di qualità in tema di speranza, soprattutto ora” ha detto dal palco.

E poi la consegna degli Esposimetri d’Oro che di fatto ha concluso la 29^ edizione del Di Venanzo.

La Giuria ha inteso assegnare l’Esposimetro d’Oro alla Memoria a John Bailey, venuto a mancare il 10 novembre 2023 a Los Angeles all’età di 81 anni, già Presidente dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’organizzazione che assegna ogni anno i Premi Oscar, nel 2019 ritirò a Teramo l’Esposimetro d’Oro alla Carriera. Questa la motivazione della giuria: Per aver portato a Hollywood le suggestioni della più raffinata fotografia europea, e in particolare la ricchezza tonale della luce di Nestor Almendros. Al di là dei tanti film che ha meravigliosamente illuminato, per maestri come Paul Schrader e Lawrence Kasdan, la presenza di John Bailey ha reso migliore il cinema americano degli ultimi trent’anni, spingendo i suoi colleghi a esplorare nuove soluzioni.Bailey era innamorato dell’Abruzzo – ha ricordato Stefano Masi – negli anni ’80 lo accompagnai a Santo Stefano di Sessanio perché voleva acquistare una casa lì”. Il premio è stato ritirato dallo stesso Masi.

E’ salito sul palco per ritirare l’Esposimetro d’Oro per un film italiano Francesco Di Giacomo, sempre a Teramo nell’edizione 2001 del Di Venanzo il padre Franco ritirò l’Esposimetro d’Oro alla Carriera.  Sono molto emozionato – ha detto Di Giacomo – anche perché con Lionello ho rivisto le immagini del mio primo film diretto da Libero De Rienzo che ricordo con grandissimo affetto. Inoltre sono emozionato proprio perché mio padre qui è stato premiato ed era molto legato al premio Di Venanzo e alla città di Teramo”. Di Giacomo ha ottenuto il riconoscimento per il film Rapito diretto da Marco Bellocchio, con questa motivazione: Per la capacità di realizzare un’illuminazione d’epoca senza perdersi dei luoghi comuni del genere storico e senza rinunciare al richiamo della modernità che il racconto di “Rapito” esigeva.” Di Giacomo è stato premiato dal Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto che ha riproposto con forza un ruolo importante per Teramo all’interno della Film Commission regionale.

Dopo la consegna dell’Esposimetro d’Oro a Ed Lachman, di cui abbiamo parlato in apertura, è stata la volta dell’Esposimetro d’Oro alla Carriera che è stato assegnato a Renato Berta, assente per disguidi dell’ultima ora, con la seguente motivazione: Per il suo lungo percorso attraverso il miglior cinema europeo, un percorso che va dalla Nouvelle Vague svizzera degli anni Sessanta e Settanta fino ai maestri del cinema d’autore, soprattutto in Francia, da Louise Malle ad Alain Resnais a Philippe Garrell. E per il rapporto speciale che lo ha legato all’Italia, dove si formò al Centro Sperimentale e dove adesso ritorna a lavorare spesso al fianco di Mario Martone. Il riconoscimento a Berta è stato ritirato dal Presidente di Teramo Nostra, Piero Chiarini. 

Piero Chiarini ha poi rivolto un pensiero ai ragazzi e agli insegnanti del Convitto e del Liceo Delfico di Teramo, chiuso dalla magistratura nei giorni scorsi: “Vogliamo che riapra al più presto”. Il direttore artistico di Teramo Nostra, Sandro Melarangelo, ha ricordato Gianni Di Venanzo e la battaglia di Bosco Martese vinta dai partigiani contro i nazisti.