TERAMO – Non abbiamo mai pensato una sola volta, almeno noi, che in serie D il Città di Teramo avesse potuto continuare a vincere e vincere… così come mai avremmo pensato ad un rovescio della medaglia, per molti versi clamoroso, tipo quello di Fossombrone.
Come se non bastasse la batosta, la settimana che ne è seguita e che volge al termine non ha agevolato il migliore dei recuperi, almeno in chiave psicologica. Iniziamo dal Bonolis “chiuso”? Fino alla trasmissione ultima di Supergol in tantissimi ancora si rifiutavano di credere che sarebbe accaduto quel che, di fatto, veniva formalizzato durante la diretta, anche con accuse indirette a chi avrebbe avuto il dovere di portare a compimento l’iter per il recupero della struttura sportiva, molto tempo prima.
Da quel momento in avanti, fino a ieri sera nella trasmissione del collega Andrea De Aloysio, ha tenuto invece banco soltanto la querelle tra privati (nel silenzio tombale ma “assordante” dell’amministrazione comunale) sulla quale saranno altri a dover sentenziare. E la squadra più educata al mondo? Pensate che continuando a peregrinare tra San Nicolò, Bellante e ancora San Nicolò, senza mai approdare una sola volta sul campo nel quale domenica giocherà la prima casalinga stagionale, sia tranquilla e non avverta nulla?
Pensate che lo staff tecnico sia di stampo anglosassone oppure semplicemente silvarolo e nella piena condizione di poter governare, come se nulla fosse, tutte le situazioni che fungono da corollario alla difficile partita contro l’ex Maurizi? Purtroppo questa è una situazione che non dovrebbe mai appartenere alla prima squadra di un capoluogo di Provincia, questa è la verità.
E’ per questo che non siamo stupiti se c’è chi, in quel gruppo, ci scrive d’essere “depresso” e c’è chi conferma che “sono tante le cose che non vanno…“. Secondo voi è comprensibile?
Secondo noi assolutamente sì.