TERAMO – Il ricordo di Giancarlo D’Alberto, uomo della vita di Rosalba e papà di Gianguido e di Marco, è cosa che esterni se lo senti dentro, come è capitato oggi, a 23 anni dalla prematura scomparsa, all’età di 54 anni.

Ho avuto il privilegio di conoscerlo a metà degli anni ’70, condividendo con lui il diploma di geometra: Giancarlo alloggiava al Rex di San Nicolò a Tordino ed io, lavorando poco distante, frequentavo uno studio tecnico per l’abilitazione alla professione: era il 1976.

Di lui conservo un ricordo davvero speciale, di persona che sapeva sorridere alla vita come pochi, ma con discrezione e con rispetto verso chiunque. Diventare amici fu semplicissimo; vivere di riflesso la sua storia d’amore e poi il matrimonio e la nascita dei figli, furono eventi vissuti intensamente e che faranno sempre parte di me.

Giancarlo aveva una predilezione per le persone umili e modeste; se doveva dire qualche parola in più su qualcuno (cosa rarissima), non lo faceva di certo sposando le “facili cause”, anzi… Il suo era un carattere forte quanto mite e gentile, qualità indispensabili per coordinare più cantieri edilizi e centinaia di maestranze nel settore autostradale in particolar modo. Era una consuetudine, per lui, girovagare per l’Italia, prima di tornare a fare meta, però, nella sua seconda casa che era diventata quella piccola ma grande Pensione Rex, dov’era stato accolto come un figlio e nella quale avvertiva lo stesso calore ed affetto della sua Belluno.

Abbiamo trascorso assieme innumerevoli serate, parlando di lavoro e del suo Veneto, così tanto diverso dalla Sicilia di Rosalba ma anche dalla nostra Teramo, nella quale si trovava comunque benissimo e laddove, 18 anni dopo la sua scomparsa, il primogenito Gianguido (con lui nella foto, da piccolino) ne divenne Sindaco per la prima volta.

Alle ore 19:00, a San Nicolò a Tordino, nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli, si terrà la messa in suffragio.