L’AQUILA – “È per me un onore essere stata votata oggi Presidente della Commissione d’inchiesta sull’acqua in Abruzzo, e voglio ringraziare i Commissari per avermi scelta. Ho portato mesi fa all’attenzione del Consiglio regionale questa istanza, perché le continue problematiche che stiamo affrontando in questo periodo storico meritano un segnale forte da parte di ogni istituzione. È necessario che anche in Regione ci sia un luogo che lavori esclusivamente sul tema, evidenziando i problemi e cercando soluzioni”. La dichiarazione è della Consigliera regionale, neo Presidente della Commissione d’inchiesta sull’acqua in Abruzzo, Sara Marcozzi, che prosegue: “Le nostre reti idriche sono tra le peggiori in Italia e in Europa, con punte di perdite del 70%. La gestione è quantomeno farraginosa, con sei società diverse a cui si aggiunge l’ente regionale Ersi. Al contesto e alle difficoltà presenti sul nostro territorio, si uniscono quelle globali, con temperature in costante aumento e la siccità che sta diventando un problema sistemico per il Paese. Si tratta di criticità chiare ed evidenti, davanti alle quali la politica deve fare la propria parte utilizzando ogni strumento a disposizione”.
“La Commissione d’inchiesta sull’acqua svolgerà il proprio ruolo in modo responsabile e collaborativo, a esclusiva difesa degli interessi dei cittadini abruzzesi. Gli scenari che si aprono con lo stanziamento dei fondi del Pnrr sono la prima occasione che questa regione non deve perdere, e seguiremo, col resto dei componenti della Commissione, l’evoluzione degli interventi. L’Abruzzo perde acqua da troppo tempo. È il momento di fare un quadro preciso delle problematiche e proporre soluzioni per il nostro territorio”, conclude Marcozzi.
Sara Marcozzi è stata eletta con 18 voti e sarà affiancata da Simona Cardinali (13 voti) nel ruolo di vicepresidente. Il consigliere regionale Fabrizio Montepara svolgerà le funzioni di consigliere segretario. La Commissione indagherà sulla stato delle infrastrutture, attenzionando i fenomeni di dispersione idrica sulla rete. Inoltre, si passerà al vaglio lo stato della governance dell’ERSI (Ente Regionale per il Servizio Idrico Integrato), delle Società di gestione operanti nell’ATUR (Ambito Territoriale Unico Regionale) e dell’ASSI (Assemblea dei Sindaci per il Servizio Idrico Integrato). L’organismo durerà in carica sei mesi dalla nascita, trascorso tale periodo sarà elaborata una relazione sugli esiti dell’inchiesta.