L’AQUILA – “La Regione fa di nuovo orecchie da mercante e lascia senza risposte 113 sindaci del territorio vitivinicolo, 14 organizzazioni agricole e 34 cantine, che dall’audizione in Commissione agricoltura non hanno ottenuto nulla di concreto. Questo, nonostante le difficoltà del comparto, nel pieno di una crisi economica e sociale; nonostante le promesse fatte dal centrodestra a pochi giorni dal voto regionale e ribadite alla vigilia anche del voto europeo; nonostante pure gli appelli dei sindaci al presidente Marsilio, che come unica azione propone a realtà già in ginocchio di caricarsi di ulteriori debiti attraverso prestiti Fira che dopo oltre 12 mesi dalle prime richieste dei portatori di interesse, sono solo ora in corso di erogazione. Ad oggi registriamo che la filiera governativa che parte dalla Regione e arriva al Governo, la cui presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata eletta in Abruzzo, non è stata in grado di dare una risposta concreta una su problemi che stanno togliendo futuro al settore”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci alla fine dell’audizione dei sindaci e dei rappresentanti del comparto in Commissione.

Inerti, come se la richiesta servisse solo a farsi raccontare lo stato di una situazione che chi governa dovrebbe conoscere bene; incapaci, come centrodestra, di proposte e soluzioni come spiega un’attesa che dura ormai da oltre un anno per aiuti che erano urgenti – incalza Paolucci – . Confermiamo il nostro impegno accanto al settore perché abbia notizie certe sulle spettanze e perché i fondi stanziati, esigui rispetto alle richieste e alle esigenze della filiera, siano potenziati come avevamo chiesto e come si erano impegnati a fare sia i rappresentanti del governo regionale e sia la Regione. Invece, agli atti restano gli impegni finanziari che noi abbiamo proposto e che il centrodestra ha decurtato. Dei 12,5 milioni stanziati in bilancio grazie alla nostra mobilitazione come opposizione, restano coperti solo 5 milioni, attesi da mesi dai beneficiari; al palo anche i prestiti Fira da 5.000, 10.000 e 15.000 euro, a causa di lungaggini procedurali incompatibili con le esigenze del mondo produttivo. Inoltre solo 230 delle circa 700 aziende che hanno fatto richiesta riceveranno il prestito, le altre dovranno invece aspettare che la Regione adotti i provvedimenti necessari per l’uso dei restanti 2,5 milioni di euro previsti per il 2024.

Quanto alle misure del governo nazionale, appena 17 milioni su un danno calcolato per 1 miliardo dalle 8 regioni colpite tra cui l’Abruzzo che presenta un dato più alto d’Italia in proporzione. In pratica nulla: questo è quanto vale il settore vitivinicolo per il centrodestra nazionale e regionale”.