TERAMO – La parola “Libertà”, nel suo significato più ampio, è il tema più usato nel progetto dell’Istituto Agrario “Di Poppa-Rozzi” di Teramo con i detenuti di Castrogno. Un esempio di come la collaborazione tra istituzioni e realtà del territorio possa tradursi in un’operazione di marketing, ma anche e soprattutto di integrazione, inclusione e opportunità di reinserimento, un modo per vivere diversamente la reclusione. E’ il progetto “Il vino dentro le mura”, presentato questa mattina a Teramo nella casa circondariale di Castrogno, che ha visto la creatività e l’ironia dei detenuti che frequentano le lezioni nella scuola attiva all’interno del carcere, tradursi in etichette per i vini prodotti dagli studenti dell’Agrario di Piano d’Accio.

Cinque le etichette ideate e disegnate per i prodotti vinificati, di grande qualità e che hanno ricevuto interesse anche al Vinitaly di Verona: LIBERO per un rosso di Montepulciano barricato, Riserva DOC; E-VASO, Cerasuolo d’Abruzzo, rosato DOC; ROSSO FURBETTO per un Montepulciano DOCG. E due etichette per il Pecorino d’Abruzzo: AL FRESCO e VITAE AMARA. Dodici i detenuti che hanno partecipato alla parte creativa e sei a quella realizzativa, guidati dai docenti responsabili del progetto Vincenzo Cori e Vincenzo Ricci e da un’entusiasta (e a tratti commossa) Dirigente scolastica Caterina Provvisiero “in una sala in cui non c’è diversità”, ha detto rivolgendosi ai detenuti presenti tra il pubblico.

Scoprire talenti e sostenere le personalità sono i principali obiettivi della struttura carceraria nell’agevolare iniziative e progetti di incontro e collaborazione tra la popolazione reclusa e le realtà cittadine, ha spiegato la responsabile dell’Area trattamentale di Castrogno Patrizia Bruna Boccia, citando la frase di Nelson Mandela “L’educazione è lo strumento più importante per cambiare il mondo”.

Iniziative che rappresentano di sicuro un aggravio di lavoro per il personale di Polizia Penitenziaria (già carente, come racconta la cronaca quasi quotidianamente, ndr), ha spiegato il Comandante Igor De Amicis, “ma che viene fatto volentieri perché sicurezza e trattamento sono le facce di una stessa medaglia”.

Assenti le autorità cittadine, il saluto istituzionale è stato affidato al Vescovo di Teramo-Atri, Mons. Lorenzo Leuzzi che ha ricordato come “iniziative come queste sono un segno di speranza e partecipazione”.

Ma il progetto non si è concluso qui, ha spiegato un detenuto che si occuperà dell’aspetto manageriale, l’obiettivo infatti è ora quello di sollecitare il mondo imprenditoriale ad interessarsi a questo tipo di attività, nella commercializzazione del prodotto (già in vendita presso l’Istituto Agrario “Di Poppa-Rozzi”). Al termine della presentazione il brindisi inaugurale all’iniziativa, col buffet organizzato dagli studenti dell’Alberghiero.