TERAMO – “I traditori dell’opposizione“, così ironicamente si sono autodefiniti i consiglieri di minoranza Maria Cristina Marroni e Alessio D’Egidio rimasti in aula mentre il resto dei colleghi consiglieri era uscito per protesta. La seduta è quella relativa all’approvazione del permesso di costruire in deroga, nell’area del Forti, i Musp da adibire come sede provvisoria del Convitto Delfico.
I due consiglieri sono stati molto criticati dai colleghi di minoranza. “Noi volevamo dare solo un segnale di senso di responsabilità, tra l’altro il numero legale c’era in consiglio“, ha tagliato corto D’Egidio.
“Io ho chiesto il dissequestro anche parziale dell’edificio Delfico – ha tuonato la Marroni in aula – perché non mi piace che i ragazzi finiscano dentro i Musp. Neanche durante il terremoto avevamo inviato gli studenti dentro i moduli. Stiamo abbandonando il centro storico, oramai svuotato ed in mano ad una bandi di teppisti”.
“Lei sindaco è sordo – ha aggiunto D’Egidio nel suo intervento sul Delfico – ai tanti appelli arrivati dai cittadini in merito alla situazione del Delfico, non ultimo le firme di raccolta dalla Macro Area 5. Lei è sordo alle richieste di residenti, cittadini e commercianti. Non abbiamo mai capito perché dei 17 siti prescelti per l’allocazione dei Musp, solo due ne erano rimasti; l’area nei pressi della scuola D’Alessandro e quella della palestra San Gabriele e poi neanche questi sono risultati idonei. C’è la necessità di allocare il convitto e il liceo in centro, per preservarne una dimensione sociale e culturale“.