Verso la fine del ministero terreno del Salvatore i discepoli Gli rivolsero alcune domande riguardanti il futuro: “Dicci … quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?”  E lui rispose “Attenti ai falsi profeti”

“Attenti ai falsi profeti” era anche il messaggio di Valentino, che visse nel primo secolo e fu vescovo di  Interamna Nahars, l’attuale Terni. Nato nel 176 d.C., nel tempo in cui la Chiesa cattolica provava a cristianizzare l’Italia e l’Europa, e infuriavano le persecuzioni contro i seguaci di Gesù. Guariva gli ammalati e parlava di carità, pace e di amore contro il volere degli imperatori romani. Venne invitato a Roma da un certo Cratone, oratore greco e latino, perché gli guarisse il figlio infermo da alcuni anni. Nonostante il pericolo Valentino andò, guarì il giovane, e lo convertì al cristianesimo. Percio? fu arrestato, condannato al martirio, torturato e decapitato.

Falsi profeti come “Christian” il personaggio del nuovo serial di Sky , una partitura a tratti grottesca in cui accenti (anche ilari) di gustosa romanità cedono continuamente il passo all’enfasi del melodramma, dando luogo a una sorta di “Shakespeare alla vaccinara” che non si risparmia incursioni in stile Dan Brown nei misteri della fede e del Vaticano. Di sicuro è il traballante confine tra oscurità demoniaca e talento salvifico che si respira in più di un personaggio a tenere incollati alla visione. Il fatto che nessuno possa essere condannato o assolto in toto, considerato l’humus compromesso in cui si è formato, è quel che più appassiona e, allo stesso tempo, spaventa. Luce e tenebra sono così indistinguibili in certi personaggi da renderne inconoscibile (talvolta anche a loro stessi) la reale natura. In una tale compagine, c’è gente pronta a confondere la Natività con l’inizio dell’Apocalisse o l’Angelo caduto col Salvatore. “Li riconoscerete dai loro frutti” sarà l’evangelica soluzione che terrà banco probabilmente nella seconda stagione della serie.

Così, mentre i carri armati che si fronteggiano  non molto lontano da noi, Papa Francesco tornerà a ricordare il Vangelo Per il dilagare dell’odio, l’amore di molti si raffredderà” (Mt 24,12). Ancora una volta Francesco sarà l’unico a denunciare i falsi profeti che, di fronte ad eventi dolorosi come una pandemia, “ingannano molti, tanto da minacciare di spegnere nei cuori l’amore che è il centro di tutto il Vangelo”.  Quali forme assumono i falsi profeti ?

Essi sono  come “incantatori di serpenti”, ossia approfittano dell’amore, del bisogno di amore e di amare, del bisogno di vivere delle emozioni umane, per rendere schiave le persone e portarle dove vogliono loro.  Maledetti ciarlatani che ci allontanano dalle occasioni d’amore, e d’amare, creano diffidenza per ogni cosa, paura dell’altro, distanza tra gli uomini. Quanti sono suggestionati dalle lusinghe del piacere di pochi istanti, che viene scambiato per felicità! Quanti uomini e donne vivono come incantati dall’illusione del denaro, che li rende in realtà schiavi del profitto o di interessi meschini! Quanti vivono pensando di bastare a sé stessi e cadono preda della solitudine!

Altri falsi profeti sono quei “ciarlatani” che offrono soluzioni semplici e immediate alle sofferenze, che curano i malati con i brodini e speculano arricchendosi sulla loro debolezza e paure. A quanti giovani è offerto il falso rimedio della droga, di relazioni “usa e getta”, di guadagni facili ma disonesti! Quanti ancora sono irretiti in una vita completamente virtuale, in cui i rapporti sembrano più semplici e veloci per rivelarsi poi drammaticamente privi di senso! Questi truffatori, che offrono cose senza valore, tolgono invece ciò che è più prezioso come la dignità, la libertà e la capacità di amare. Ognuno di noi, è chiamato a discernere nel suo cuore ed esaminare se è minacciato dalle menzogne di questi falsi profeti. Occorre imparare a non fermarsi a livello superficiale, ma riconoscere ciò che è veramente “amore” che lascia dentro di noi un’impronta buona e più duratura, e vale veramente per il nostro bene.

Dante Alighieri, nella sua descrizione dell’inferno, immagina il diavolo seduto su un trono di ghiaccio, abitare nel gelo dell’amore soffocato.  Molti di noi purtroppo vivono afflitti dal dilagare dell’iniquità nel mondo, spaventati dal gelo che paralizza i cuori e le azioni, incapaci di rispondere al venire meno del senso di comune umanità. E’ vero, a volte l’amore e la carità sembra spegnersi in tanti cuori e si rischia di diventare incapaci di amare, truffati dai falsi profeti . Ma ci sono sempre nuove occasioni affinché possiamo ricominciare ad amare. Possiamo sempre attingere dal “fuoco nuovo”, e il nostro cuore può sempre tornare ad ardere per una donna, un uomo e il nostro prossimo.