PESCARA – Durante tutta la campagna contro la caccia al Cervo in Abruzzo, le Associazioni ambientaliste avevano invitato la Regione, ma anche le Associazioni agricole, a valutare tutti i sistemi che si possono mettere in atto per prevenire i danni da Cervo e in generale da fauna selvatica. Ne esistono diversi e tutti applicati con successo: recinzioni elettrificate e non, fisse o mobili, da applicare in base alle caratteristiche dei luoghi e degli animali che procurano danno; dissuasori acustici, visivi, olfattivi; reti di protezione; cani da guardiania.

“Constatiamo con soddisfazione – dichiarano le Associazioni WWF Abruzzo, Appennino Ecosistema, LAV, LNDC – che la Regione Abruzzo ha appena pubblicato un bando che va proprio nella direzione di sostenere gli agricoltori e gli allevatori per la messa in sicurezza delle proprie coltivazioni e ce ne complimentiamo. Esistono strumenti alternativi alla caccia che, se posizionati con le giuste accortezze, possono ridurre in maniera significativa il rischio di danni. Auspichiamo la più ampia diffusione del bando, per il quale le domande potranno essere presentate da domani, 14 gennaio: è importante che le associazioni agricole facciano ora la loro parte informando i propri iscritti e che gli agricoltori vengano supportati, non solo nella fase di richiesta dei sistemi di prevenzione, ma anche in quelle successive di montaggio e manutenzione, che sono fondamentali per il corretto funzionamento degli stessi”. La messa in sicurezza, che richiede studio del territorio e competenza nelle scelte da effettuare, è quella maggiormente risolutiva per la gestione della convivenza uomo-fauna sicuramente più che intervenire sparando agli animali senza alcuna certezza di diminuire i danni.

Il bando della Regione Abruzzo è attivato nell’ambito dell’intervento SRD04 – Investimenti non produttivi agricoli con finalità ambientali, Azione 1) Investimenti non produttivi finalizzati ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità e a preservare il paesaggio rurale (“Recinzioni”), è destinato ad agricoltori singoli e associati. Non è un caso che, a livello nazionale e di Unione Europea, le Associazioni ambientaliste da sempre spingano affinché si stanzino maggiori risorse su questi interventi garantendo così un aiuto concreto al settore agricolo. L’intervento prospettato ha una dotazione di un milione di euro. L’entità del contributo, sostenuto al 100% della spesa ammissibile, deve essere compresa tra 3.000 e 50.000 euro per ogni singola domanda di sostegno per la presentazione delle quali c’è tempo fino al 31 gennaio.

“Vogliamo interpretare questa scelta della Regione come la volontà di creare le condizioni per un maggiore confronto tra i vari portatori d’interesse su questo tema – concludono le Associazioni -. Non abbiamo mai negato che vi potessero essere problemi, ma abbiamo sempre sostenuto che la soluzione non fosse l’apertura della caccia a una specie chiave per gli ecosistemi e tra i simboli della nostra regione. Ribadiamo la proposta alla Regione di aprire un tavolo di confronto tecnico-scientifico sulla gestione e la protezione della fauna selvatica”.

(foto da amolivenews.it)