ROMA – Gabriele Gravina e Cosimo Sibilia hanno depositato la candidatura alla presidenza della Figc corredata dai rispettivi programmi entro il termine stabilito dal regolamento, ovvero 40 giorni prima dell’Assemblea Elettiva convocata per lunedì 22 febbraio (ore 8 in prima convocazione, 10.30 in seconda convocazione) presso il Rome Cavalieri Waldorf Astoria Hotel. La candidatura di Gravina è stata sottoscritta da Lega Serie A, Lega Serie B, Lega Pro, Aic e Aiac, mentre quella di Sibilia dalla Lega Nazionale Dilettanti. ‘La partita per il futuro’ il titolo del programma del presidente uscente per il quadriennio 2021-2024. Nelle in 128 pagine di piattaforma programmatica Gravina adotta il ‘modulo’ 4-3-3. Si parte dalle regole: codici e integrità. Strumenti: formazione, giustizia sportiva, brand e relazioni esterne. Gestione: governance, attività Figc e club Italia. Strategia: riforma dei campionati, sostenibilità e patrimonio giovanile. Nel programma di Gravina si legge: ‘Avanti nell’unità d’azione’ perché “il calcio come metafora della vita rappresenta al meglio la mia volontà di raggiungere la vittoria, la necessità di ottenerla attraverso il gioco di squadra e la determinazione di farlo attraverso un gioco entusiasmante”. Gravina esorta a “dare un significato concreto alla parola sostenibilità e riformare il sistema sono due azioni inscindibili e imprescindibili. Si possono e si devono fare insieme, tutti insieme”.
Si intitola ‘Il buon calcio’ il documento programmatico del n.1 della Lega Nazionale Dilettanti. Sibilia sottolinea come la Figc “debba rappresentare un punto di riferimento organizzativo, di progettualità, di efficienza ma soprattutto di trasparenza e linearità”. Una Figc “da intendersi e da ‘vivere’ come la ‘casa comune’ del calcio italiano, con una reale collegialità e con il coinvolgimento di tutte le componenti”. Governance, attività sportiva, riforma dei campionati, giustizia sportiva, attività dilettantistica e giovanile, calcio femminile, beach soccer e altre discipline, formazione e attività sociali e culturali. Questi i punti chiave del programma di Sibilia che sottolinea come siano necessarie riforme strutturali “non più rinviabili”. Nelle conclusioni l’attuale vice presidente della Federcalcio aggiunge che “dovrà essere compito del nuovo Consiglio Federale, nella riferita sua indispensabile collegialità, a procedere con la concreta realizzazione delle riforme e dei singoli interventi grazie all’apporto di tutte le componenti federali” – Adnkronos –