Oltre al miliardo di animali uccisi dal fuoco, con un enorme danno anche per l’ecosistema, il governo ha deciso di uccidere 10mila cammelli “colpevoli” di consumare troppa acqua.
LNDC scrive all’ambasciatore chiedendo di valutare altre soluzioni, come il trasferimento degli animali in Africa, luogo d’origine di questi animali.
Il dramma degli incendi in Australia è un disastro ambientale epocale che sta tenendo tutto il mondo in apprensione. Circa un miliardo di animali uccisi e un intero ecosistema devastato dalla furia del fuoco, in molti casi appiccato da criminali che in grande parte sono stati già identificati e denunciati. Questo però, purtroppo, non potrà ridare la vita agli animali che l’hanno persa per causa loro né ripristinare il delicato equilibrio naturale andato letteralmente in fumo.
“Oltre a questa terribile devastazione, il governo australiano ha ordinato l’uccisione di 10mila cammelli selvatici colpevoli – secondo alcuni – di ‘consumare’ troppa acqua”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “La mattanza, che inizialmente sembrava solo una proposta, sarebbe già iniziata e ad oggi sarebbero stati uccisi circa 1500 cammelli da cecchini a bordo di elicotteri.”
“Pensare di combattere la morte con altra morte è grottesco e paradossale. L’Australia ha già perso troppi animali per colpa dell’uomo e non ha alcun senso ucciderne altri. Ho scritto quindi una lettera all’Ambasciatore australiano in Italia in cui, oltre a esprimere solidarietà per il dramma che sta vivendo il suo Paese in questo momento, ho chiesto di prendere in considerazione altre soluzioni, come ad esempio il trasferimento in Africa degli animali in ‘esubero’, come suggerito anche dal presidente della Somaliland Camel Herders Association, Mustafe Cali Deeq”, conclude Rosati.