TERAMO ? La Facoltà di Bioscienze dell’Università di Teramo celebra i venti anni dalla sua fondazione. Attivata come Facoltà di Agraria nel 1998, con un solo Corso di laurea, nel 2013 ha cambiato denominazione in Bioscienze e tecnologie agro-alimentari e ambientali. Il cambiamento è coinciso con la fase espansiva della Facoltà che oggi comprende non soltanto l’offerta e i contenuti scientifici di un dipartimento di Agraria ma anche corsi e attività di ricerca nel settore delle Biotecnologie. Sono cinque i Corsi di laurea, due dei quali in lingua inglese: Scienze e tecnologie alimentari, Viticoltura ed enologia, Biotecnologie, Food Science and Technology, Reproductive Biotechnologies. Un’offerta formativa che pone la Facoltà punto di riferimento nel territorio nazionale, riconosciuta per l’eccellenza della sua ricerca e per le numerose collaborazioni internazionali.
Per festeggiare il ventennale venerdì 14 dicembre a partire dalle ore 9.00 e fino alle ore 16.30 nell’Aula Magna del Campus universitario si terrà un convegno al quale parteciperanno studiosi e protagonisti che hanno contribuito allo sviluppo della Facoltà teramana, ma anche alcune importanti aziende che hanno collaborato sul piano della ricerca e hanno portato al successo i laureati teramani.
«Il Convegno – ha precisato Antonello Paparella, preside della Facoltà dal 2016 ? inizia con uno spazio dedicato al presente e in particolare alla presentazione dell’offerta formativa dei Corsi di laurea e dei due Corsi di dottorato. Seguirà un passaggio dedicato al passato, con la ricostruzione dei momenti più importanti della storia della Facoltà, attraverso le voci dei protagonisti che hanno contribuito a costituirla. Infine, nella tavola rotonda dedicata al futuro, le aziende illustreranno la loro visione del contesto industriale di domani e dei fabbisogni di conoscenza che l’Università sarà chiamata a produrre».
Sono stati cinque i presidi di Facoltà che si sono alternati, nell’ordine, dal 1998 ad oggi: Mauro Mattioli, Ivo Cozzani, Dino Mastrocola, Dario Compagnone e Antonello Paparella.