TERAMO – Oggi 12 novembre 2024 a Teramo è stata celebrata la 16^ Giornata del Ricordo dei Caduti militari e Civili nelle missioni internazionali di pace, istituita con la Legge 162/2009, in concomitanza dell’anniversario dell’attentato di Nassiriya, giornata quella del 123 novembre 2003, in cui persero la vita 19 nostri connazionali, che rimarrà scolpita, per sempre, nella nostra memoria Nazionale.
La manifestazione si è svolta presso i “Giardini Marcozzi”, ove si sono radunati oltre all’Associazione Nazionale Carabinieri di Teramo e a quelle presenti nella provincia, le associazioni Combattentistiche e d’Arma, i vertici delle Forze di Polizia di Teramo, alcuni familiari dei Caduti e dei comuni cittadini che con la loro presenza hanno voluto testimoniare il saldo legame con l’Arma dei Carabinieri, facendo memoria di chi è caduto nell’adempimento del proprio dovere.
A seguire Il Prefetto di Teramo Dottor Fabrizio Stelo, il Sindaco di Teramo Dott. Gianguido D’Alberto e il Colonnello Comandante Provinciale dei Carabinieri di Teramo, dopo dei brevi ma emozionanti interventi, hanno reso onore ai Caduti deponendo una corona al “Monumento dei Caduti di Nassiriya”, sito nei citati giardini e realizzato dal maestro Fausto Cheng che era presente all’evento, ed ha voluto sottolineare con il suo breve intervento alcune emozioni che ha provato nel plasmarlo.
Don Cristian Cavicchioli in rappresentanza del Vescovo ha recitato una toccante preghiera di benedizione in memoria delle “Vittime di Nassirya” e di tutti i “Caduti Militari e Civili nelle Missini Internazionali di Pace”. Infine la signora Francesca Martinelli ha emozionato tutti i presenti cantando il brano “Eravamo in 19” scritta nel 2005 dal paroliere Raimondo Rocchetti e musicata da Martin (Bruno Garino), è una struggente e malinconica poesia che comunque rimanda a una speranza di “liberta”:
Io avevo cieli azzurri Nello sguardo e dentro al cuore Con i sogni dei vent’anni E il tuo sincero amore Quel giorno son partito In divisa da soldato Con la fiamma e il tricolore Ma non sono più tornato Eravamo in 19 tutti quanti a Nassiriya Per difendere la pace E portar democrazia Ma un giorno esplose il sole per fanatica follia E si spense la mia luce E volò la l’anima mia E si spense la mia luce E volò l’anima mia Qui davanti alla mia sposa Avvolto dentro a una bandiera La mia anima riposa Per donare un’alba chiara S’è inchinato il Presidente Mentre suonano il silenzio E l’applauso della gente Sale in cielo fino a me. Eravamo in 19 tutti quanti a Nassiriya Per difendere la pace E portar democrazia Ma un giorno esplose il sole Per fanatica follia E si spense la mia luce E volò l’anima mia. E si spense la mia luce e volò l’anima mia Nella sabbia sotto il sole Un bel fiore nascerà Con il sangue e col dolore Per un nome: “libertà”.
discorso comandante Colonnello Saccone