L’AQUILA – “Sulla assurda vicenda della sede unica comunale e sulla scelta della cosiddetta ‘sede diffusa’ ho depositato una interrogazione urgente con risposta in aula, insieme ai consiglieri Verini, Romano, Rotellini ed alla consigliera Giannangeli. Ci rivolgiamo al Presidente del Consiglio Comunale Roberto Santangelo, al Sindaco ed al Vicesindaco del Comune”. Così l’on Stefania Pezzopane consigliera comunale a L’Aquila, che spiega l’interrogazione sulla sede unica comunale. “Gli uffici comunali hanno una importanza primaria per i cittadini, le imprese, le famiglie per tutti i servizi erogati quotidianamente che devono tendere a facilitare la vita dei cittadini. Da che abbiamo memoria, gli uffici comunali erano divisi in diverse sedi; prima del sisma erano ripartiti tra Palazzo Margherita, Via Sassa, Via Roma, Via Rocco Carabba e l’ex asilo di via Scarfoglio oltre naturalmente l’autoparco. Il terremoto ha acuito siffatta frammentazione che incide direttamente e pesantemente sui costi di mantenimento delle strutture, sull’erogazione dei servizi, sulla qualità dei luoghi di lavoro per i nostri dipendenti. Il terremoto aveva azzerato le sedi di quasi tutti gli uffici pubblici che trovarono una prima disponibilità nella scuola Allievi della Guardia di Finanza. Alla inagibilità di Palazzo Margherita e di via Sassa e nella necessità di reperire ulteriori spazi, si è posto rimedio con Palazzo Fibbioni e le nuove sedi di via Avezzano, via XXV Aprile, via Ulisse Nurzia, Villa Gioia e infine anche via Aldo Moro in sostituzione di via Rocco Carabba”.

Attualmente gli uffici ed il relativo personale, si legge nell’interrogazione, sono distribuiti nelle seguenti sedi:

– Palazzo Fibbioni ove hanno sede anche gli uffici del Sindaco e Vicesindaco;
– Via Avezzano ove sono ubicati gli uffici per la ricostruzione e quelli per la pianificazione territoriale e l’edilizia;
– Via Scarfoglio dove sono ubicati gli uffici della Polizia Municipale;
– Via Roma dove sono ubicati gli uffici dell’anagrafe e stato civile;
– Via XXV Aprile dove sono gli uffici dell’ambiente, progetto case, usi civici
– Via Aldo Moro dove sono gli uffici del sociale;
– Via Ulisse Nurzia dove sono gli uffici del Ricostruzione Pubblica;
– Villa Gioia dove sono gli uffici finanziari e dei tributi.
– Per quanto attiene il Comune, l’amministrazione del Sindaco Massimo Cialente operò su due linee parallele:
1. Rimettere in piedi l’organizzazione del Comune e l’agibilità del Consiglio Comunale che vagava ogni volta alla ricerca di un luogo ove tenere le proprie riunioni;
2. Pensare alla organizzazione della città del dopo sisma a partire dagli uffici del Comune in modo da abbassare i costi di mantenimento e gestione, ottimizzare la resa dei servizi e dare un luogo accogliente e sicuro ai lavoratori dipendenti del Comune.

Con i lavori di trasformazione provvisoria della palestra della scuola Mazzini in Villa Gioia da parte del Provveditorato alle OOPP, venne data soluzione dignitosa e durevole alle adunanze del Consiglio Comunale in uno con gli uffici del Presidente e Vice Presidenti, commissioni e gruppi consiliari, durata fino al suo smantellamento senza la conclusione dei lavori a Palazzo Margherita. La seconda linea di lavoro venne calata nel Piano di Ricostruzione con l’individuazione del Polo Amministrativo dove già insistevano gli uffici del Tribunale, la Corte d’Appello nell’ex stazione L’Aquila-Capitignano, gli uffici Finanziari e del Segretariato Regionale Beni Culturali in Via Filomusi Guelfi. Per questo venne individuata l’area dell’autoparco, di proprietà comunale, la cui zona nel tempo ha cambiato destinazione da artigianale a commerciale, residenziale e servizi. Questo concetto era ulteriormente rafforzato dalla vicinanza della Stazione ferroviaria in uno con gli investimenti per le fermate intermedie di S. Gregorio, Bazzano, Sassa: una sorta di metropolitana di superfice utile per raggiungere la sede del Comune senza dover prendere la macchina, abbassando il transito per la città, il livello di inquinamento e un risparmio di spesa per le persone. Vi era inoltre la possibilità di realizzare un grande parcheggio multipiano nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo già demolito per fare spazio all’attuale parcheggio a raso confinante con il sito e l’ampliamento della ex stazione L’Aquila-Capitignano i cui lavori, fermi da anni, vennero ripresi e completati per una prima parziale risposta alle necessità degli uffici giudiziari. A Palazzo Margherita restavano, in quella visione, gli uffici istituzionali (Consiglio, Sindaco, Giunta, Gruppi consiliari) e gli uffici della cultura: il nostro bellissimo Palazzo, restaurato e rinforzato, a cui veniva affidata accanto alla sua missione storica di sede del Comune, anche quella di apertura al pubblico ospitando mostre e iniziative varie.

In sostanza nel centro storico con Palazzo Margherita tornava quello che già c’era prima del terremoto con la sola eccezione delle poche unità lavorative di via Sassa. Una scelta questa di una città che cambiava arricchendosi con la sede del MAXXI L’Aquila, del recupero del complesso di S. Maria dei Raccomandati vocato a essere il museo archeologico come da pre sisma, del recupero del Castello cinquecentesco con le sue preziose stanze e opere tra cui il Mammut restaurato e restituito alle visite collettive. Un centro storico gradualmente pedonalizzato e fruibile che con l’avanzamento della ricostruzione pubblica si sarebbe ulteriormente arricchito con la riapertura della biblioteca Tommasi e dell’intero complesso del quarto cantone con il Convitto, l’Eden e la Letizia, gli uffici dell’ex Liceo Classico Cotugno, Palazzo Vincenzo Rivera già sede dell’Università ecc.: una visione rinforzata anche dall’attuale amministrazione se ha inteso realizzare il Museo della Perdonanza proprio nel centro storico, dentro la rete dei luoghi della cultura, proprio nel Palazzo di via Sassa dove avevano sede prima del sisma gli uffici dei LLPP del Comune. Accanto a questo anche una preoccupazione ovvero quanto fosse pericoloso concertare nel dedalo di vicoli che caratterizzano la parte storica della città, attività fortemente attrattive di persone e proprio quella terribile notte dovrebbe averci insegnato che se quella scossa fosse arrivata una mattina lavorativa chissà quante lacrime in più avremmo versato: la memoria deve sempre resistere e guidare le scelte future. La sede dell’autoparco doveva trovare soluzione nella chiusura della vertenza della metropolitana di superfice dell’amministrazione Tempesta, completando la costruzione della rimessa dei treni a Pettino per fare lì la sede del nuovo autoparco.

Con delibera 135/2012 il CIPE, riconoscendo la fondatezza del ragionamento sancito nel Piano di Ricostruzione, assegnava al Comune dell’Aquila la somma di € 35 milioni per la realizzazione della sede unica del Comune ricompresa tra i progetti strategici della stessa delibera. Poi sono stati fatti tutti i passaggi necessari dal 2013 al 2015, verifiche, relazioni geologica e sismica, e -ivi compresa- la sottoscrizione di un protocollo d’intesa in data 17 giugno 2014 tra il Comune d’Aquila, l’Ordine Nazionale degli Ingegneri (CNI) e l’Ordine Nazionale degli Architetti (CNAPPC) per la costituzione della Commissione Giudicatrice per il Concorso Nazionale di Progettazione della Sede Unica del Comune nonché per la creazione e gestione di una piattaforma on-line per la gestione del concorso e la predisposizione di una sezione web sul sito istituzionale del Comune.
Il 31/5/2017 venne consegnato il corposo documento commissionato dal Comune all’Università dell’Aquila, Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale, condotto da una equipe di esperti del settore coordinati con il ruolo di responsabile, dal Prof. Ing. Maurizio Leopardi, consistente nello studio di fattibilità idrologico-idraulico al fine della mitigazione del rischio idraulico indotto dal fosso di San Giuliano sull’area di destinazione della nuova sede unica degli uffici comunali in particolare riguardante la presenza del fosso di S. Giuliano dove il Comune, in concomitanza con i lavori per la sede unica, aveva stabilito di destinarci risorse in quanto opera connessa alla sicurezza della realizzanda sede.

Lo studio oggi agli atti del Comune, si compone nelle seguenti fasi:
– ricognizione, analisi ed organizzazione delle conoscenze e delle informazioni disponibili;
– aggiornamento dell’analisi idrologica eseguita per la valutazione del ‘Rischio idraulico da intendersi come rischio di inondazioni in concomitanza di eventi meteorici a medio ed elevato termine di ritorno da effettuarsi sui terreni della collina di Roio’
– estensione dei risultati sul sito di interesse;
– stima delle portate di piena attese nella sezione di chiusura del sottobacino sotteso; verifica di compatibilità idraulica per le sezioni critiche individuate nella rete idrografica;
– rilievo topografico dell’area di studio;
– caratterizzazione geolitologica/geomorfologica: definizione del modello geologico dell’area di studio sulla base dei dati bibliografici disponibili. In particolare, verranno realizzate delle cartografie geologico-tecniche, geomorfologiche e idrogeologiche a scala di dettaglio corredate da sezioni geologico-tecniche ed idrogeologiche rappresentative dell’area in esame;
– sintesi e programmazione degli studi e delle indagini eseguite;
– identificazione dei possibili scenari di intervento (ipotesi di scelte alternative);
– analisi idrauliche a supporto della definizione degli interventi di riduzione della pericolosità idraulica: relazione descrittiva degli interventi proposti, con planimetrie di sintesi complessive;
– verifica di eventuali interconnessioni con reti tecnologiche e con la realizzazione dei “sottoservizi”;
– predisposizione di schede progettuali di sintesi per tipologia di intervento, valutando la sostenibilità di ciascuna delle soluzioni proposte attraverso un’analisi multi-criterio.

Con delibera n. 490 del 02/12/2016 la Giunta Comunale ha approvato il Documento Preliminare di Progettazione così come aggiornato dal RUP del Comune completo di un primo dimensionamento degli spazi edilizi necessari ad insediare i dipendenti comunali afferenti agli uffici.

Tutta questa veloce premessa (ma tanto ancora ci sarebbe da dire) per richiamare quanto laboriosa, scrupolosa, attenta a ogni aspetto che comporterebbe la realizzazione di un’opera destinata a restare nel tempo, caratterizzante uno degli aspetti che derivano dalla crisi sismica quando tutte le strutture della p.a. furono inagibili e al contempo di come essa dovesse rappresentare un indistinguibile tratto di rinascita con la sua architettura, con la sua sicurezza, con l’attenzione a essere non energivora e attenta al riuso delle materie: un edificio caratterizzante L’Aquila del futuro accanto al Parco Urbano di Piazza d‘armi e ai tanti progetti strategici richiamati nel PdR e via via finanziati dallo Stato Italiano nel suo essere accanto alla nostra città e al nostro territorio fino alla sua completa rinascita.
Il Vicesindaco Daniele Raffaele in sede di Commissione di garanzia, convocata il 27 ottobre 2022, per approfondire i gravi ritardi nella ricostruzione di Palazzo Margherita, ha affermato che ‘la sede unica non è obiettivo di questa amministrazione’ ed ha aggiunto che l’amministrazione ‘punta ad una sede diffusa’. Sempre nella medesima riunione della Commissione di garanzia abbiamo appreso che i fondi pari a circa 2 milioni necessari per lo stralcio della torre civica dall’appalto integrato per la sede di Palazzo Margherita, sono stati richiesti dal fondo assegnato dalla Delibera CIPE 135/2012 per la sede unica comunale. Tutto questo mentre numerosi uffici del Comune continuano a rimanere in sedi disorganiche e di proprietà privata con oneri sulla spesa pubblica e fitti passivi a carico delle finanze pubbliche. Fatte queste dovute premesse, nella interrogazione si chiede al Sindaco ed all’assessore competente di sapere:
1. con quale atto amministrativo il Sindaco e la Giunta hanno annullato l’iter per la realizzazione della sede unica;
2. Cosa si intenda per “sede diffusa”;
3. Se esiste un progetto definito di ripartizione di settori, servizi, uffici e personale in vari immobili del centro storico, della periferia, delle frazioni;
4. Quale è il piano per eliminare i fitti passivi e a quanto ammontano complessivamente e singolarmente per ogni sede;
5. A carico di chi è la spesa per le sedi di Via Avezzano (proprietà Rotilio), Via Roma (proprietà Del Tosto), Via XX Aprile ((proprietà Ferella) e Via Aldo Moro, via Ulisse Nurzia (proprietà Gizzi) e Palazzo Fibbioni (proprietà Rivera);
6. Quale è lo stato della ricostruzione pubblica degli immobili destinati alla cosiddetta “sede diffusa“ ;
7. In quali tempi si intende realizzare la “sede diffusa” e se è prevista la realizzazione di parcheggi per l’utenza e per il personale in prossimità dei singoli immobili;
8. Con quale atto è stata chiesta al CIPE la rimodulazione dei fondi e con quale delibera il CIPE ha dato il proprio assenso;
9. Se ci sono stati altri storni dalla provvista per la sede unica e si si, con quali atti sono stati richiesti, cosa ha disposto in merito il CIPE e per quali opere sono stati assegnati.

Questa l’interrogazione della consigliera comunale Stefania Pezzopane, presentata con i consiglieri Verini, Romano, Rotellini e Giannangeli sulla sede unica comunale.