L’AQUILA – Prende il via la Commissione di inchiesta sul sito inquinato di Bussi (Pe). Questa mattina, durante la Conferenza dei Capigruppo, il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, ha comunicato di aver firmato il decreto di nomina della Commissione. La prima riunione dovrebbe tenersi mercoledì 20 novembre. Dopo aver ottenuto il voto favorevole dell’Assemblea legislativa il 6 agosto 2019, la Commissione si appresta a riunirsi per la prima volta al fine di eleggere il Presidente, che in base al Regolamento viene scelto tra un consigliere indicato dall’opposizione. “Ho dato massima priorità alla istituzione di questa Commissione così come per tutti gli altri istituti di controllo e garanzia a servizio dei cittadini e del Consiglio regionale – ha detto Sospiri – Dopo il garante dei detenuti presto nomineremo anche il garante dell’infanzia. Per quanto riguarda Bussi ho chiesto ai Capigruppo di poter partecipare alle sedute della Commissione in qualità di consigliere regionale. E’ un tema che mi sta molto a cuore e seguirò il dibattito che ne scaturirà cercando di offrire il mio contributo. ” Il decreto 53/2019 firmato questa mattina da Sospiri ha stabilito che i componenti della Commissione, così come indicato dai Gruppi Consiliari, sono i seguenti: Luca De Renzis, Emiliano Di Matteo, Simone Angelosante e Fabrizio Montepara per la Lega Nord; Daniele D’Amario per Forza Italia; Marianna Scoccia per l’Udc; Guerino Testa per Fratelli d’Italia; Roberto Santangelo per Azione Politica; Sara Marcozzi per il Movimento Cinque Stelle; Giovanni Legnini e Antonio Blasioli per la Federazione dei Gruppi “Legnini Presidente, Partito Democratico, Abruzzo in Comune”.
In base all’articolo 146 del “Regolamento Interno dei Lavori del Consiglio regionale” la durata della Commissione d’inchiesta è stabilita in sei mesi, al termine del quale conclude i lavori con una relazione che viene inviata al Presidente Lorenzo Sospiri e ai consiglieri regionali. Con la relazione la Commissione può proporre al Consiglio iniziative e provvedimenti da assumere. Nello svolgimento dell’inchiesta, la Commissione può richiedere agli Uffici della Regione, nonché agli Enti ed Istituti da essa dipendenti ed alle società partecipate dalla Regione, tutte le informazioni utili all’espletamento dell’inchiesta, senza che ad essa sia opponibile il segreto d’ufficio, e può altresì convocare persone che possano fornire informazioni utili al completamento dell’inchiesta. Tra i compiti della Commissione si ricordano: svolgere indagini al fine di verificare l’esatto stato del procedimento, le attività svolte e gli interventi necessari a garantire nel più breve tempo possibile l’avvio e la conclusione degli interventi di bonifica e reindustrializzazione; accertare le motivazioni che impediscono l’avvio delle procedure di bonifica nonostante lo stanziamento dei fondi; effettuare una ricognizione degli atti e dei provvedimenti adottati e delle ragioni alla base del mancato avvio delle attività di bonifica a distanza di otto anni dalla norma che ha disposto il finanziamento delle opere di bonifica e di sedici mesi dall’aggiudicazione della gara relativa agli interventi di bonifica; disporre l’acquisizione degli atti, le audizioni, ed ogni altra attività utile a tali accertamenti, ivi compreso verificare la disponibilità della somma pari a 1,5 milioni di euro che la Regione, su richiesta del Ministero per l’Ambiente, ha impegnato per consentire la copertura dell’importo necessario agli interventi di bonifica; acquisire elementi in merito ad eventuali omissioni o inadempimenti che abbiano determinato l’attuale situazione di stallo.