Prosegue la simulazione di emergenza nell’area dei Campi Flegrei. Nella giornata di oggi, il capo del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, Fabio Ciciliano, si è recato sul luogo delle esercitazioni per assistere a una simulazione di recupero e messa in sicurezza dei beni culturali, in uno scenario di intervento a seguito di fenomeni tellurici.
La simulazione si è svolta nel Castello Aragonese di Baia, nel comune di Bacoli, dove è stato messo in scena un intervento di recupero di opere e dei beni culturali danneggiati a seguito di un movimento tellurico.
Il focus della giornata è stato la gestione degli interventi di messa in sicurezza del patrimonio storico e artistico, con tecniche specifiche per preservare opere di valore in un contesto di emergenza.
L’esercitazione ha simulato scenari realistici di danni derivanti da movimenti tellurici, fenomeni geologici caratteristico dell’area flegrea e ha permesso di testare le procedure operative e di coordinamento tra le squadre di intervento, con l’obiettivo di proteggere il patrimonio culturale.
L’importanza di preservare i beni culturali, è stata sottolineata dal direttore dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile, Mauro Casinghini, il quale si è detto convinto che la tutela del patrimonio culturale debba essere una priorità anche nelle fasi di gestione delle emergenze.
Il linea con ciò, Casinghini ha ricordato che nei prossimi giorni proseguirà, a cura dell’Agenzia regionale, il percorso formativo dedicato ai volontari di Protezione civile e ai funzionari delle amministrazioni coinvolte, con esercitazioni dello stesso tipo finalizzate al recupero e messa in sicurezza del patrimonio culturale.
L’esercitazione di oggi per il Capo del Dipartimento Ciciliano rappresenta un tassello fondamentale nella preparazione per un’eventuale emergenza, con l’obiettivo di proteggere non solo la popolazione, ma anche i beni culturali, che costituiscono un’eredità preziosa per l’intera comunità.

Exe Flegrei 2024: Prevenzione e Sicurezza al Centro dell’Intervento della Protezione Civile

Monte di Procida, 12 ottobre 2024 – Dal settembre 2023, l’area dei Campi Flegrei, nota per la sua densa popolazione e vocazione turistica, è al centro dell’attenzione scientifica e istituzionale a causa dell’intensificarsi della crisi vulcanica in atto dal 2005. Questa crisi, caratterizzata da un aumento della sismicità e delle deformazioni del suolo, ha richiesto un significativo rafforzamento delle misure di prevenzione e gestione delle criticità sul territorio.
A fronte di questi sviluppi, il ruolo della Protezione Civile e del volontariato è diventato cruciale nel creare un ponte operativo tra le istituzioni e la popolazione.
Il contributo delle organizzazioni di Protezione Civile garantisce una gestione attenta delle emergenze, offrendo un supporto diretto alla popolazione e favorendo il coordinamento con le autorità locali.
In questo contesto, l’Agenzia Regionale di Protezione Civile dell’Abruzzo ha preso parte, negli ultimi tre giorni, alla esercitazione nazionale organizzata dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e dalla Regione Campania. L’obiettivo è testare e ottimizzare le procedure di evacuazione e messa in sicurezza della popolazione locale in caso di un ulteriore aumento del rischio sismico o vulcanico.
Gli esperti della comunità scientifica e della Protezione Civile monitorano costantemente l’evoluzione della crisi attraverso un sistema avanzato di sorveglianza dei parametri geofisici, che consente di rilevare cambiamenti critici nel comportamento del vulcano. Le fasi di preallarme e allarme, che precedono una possibile eruzione, sono dichiarate dal Presidente del Consiglio dei Ministri sentito il Dipartimento di Protezione Civile.
Secondo il piano di emergenza nazionale, la Regione Abruzzo, tramite la propria Agenzia di Protezione Civile, ha ricevuto l’incarico di assistere,il insieme al Molise, gli abitanti del Comune di Monte di Procida, per un totale di circa 12 mila abitanti, situato nella zona rossa ad alto rischio. In caso di allerta, gli abitanti del comune verranno evacuati dalle proprie abitazioni e convogliare in alcune aree di attesa appositamente allestite, dove verranno effettuati anche i primi interventi di assistenza sanitaria.
Da lì, attraverso un’area di incontro situata al di fuori della zona a rischio, la popolazione sarà trasferita a Castel di Sangro, in Abruzzo, dove verrà organizzata la vera e propria accoglienza. La gestione dei bisogni primari, con un’attenzione particolare per le persone fragili come anziani e disabili, sarà garantita dagli operatori di Protezione Civile e dal servizio sanitario regionale. Successivamente, gli sfollati saranno destinati a strutture ricettive selezionate sul territorio.
“Questa esercitazione” a commentato il direttore dell’Agenzia regionale di Protezione Civile dell’Abruzzo, Mauro Casinghini “rappresenta un esempio virtuoso di cooperazione tra Regioni, con l’Abruzzo che svolge un ruolo chiave nel supportare la popolazione campana in un momento di potenziale emergenza”. Secondo Casinghini la collaborazione tra Regioni rafforza le capacità di risposta del sistema di Protezione Civile e assicura che, in caso di un’escalation della crisi, la popolazione colpita possa essere evacuata e accolta in sicurezza.
L’Agenzia di Protezione Civile dell’Abruzzo continua a lavorare a stretto contatto con le istituzioni locali e nazionali per garantire che tutte le fasi di una eventuale malaugurata emergenza, possano essere gestite in modo coordinato ed efficace, minimizzando i rischi per la salute e la sicurezza pubblica.