Se ne dichiarano undici, ma 2 sono già destinati alla zona del Trigno; in realtà restano nove i milioni e a fondo perduto (e sono tanti) per il turismo regionale, che gli operatori della provincia di Teramo in particolare (qui siamo leader), dovranno fare propri, quanto più possibile.
Obiettivo del programma è sostenere ed agevolare gli investimenti, effettuati da imprese operanti nel settore: sono esclusi i soli agriturismo.
Non lo sono le strutture alberghiere anche della zona montana, non gli chalet, non gli stabilimenti balneari, non i camping.
Un’opportunità vera, che passerà dai piani di certificazione della qualità, agli ammodernamenti delle strutture, soprattutto se rispettose della disabilità.
L’agevolazione prevista è per i contributi in conto capitale in regime de minimis e l’intensità di aiuti è stabilita nella misura massima del 60% sull’investimento ammissibile e, comunque, per importi non superiori a 150.000 euro.
Le candidature dovranno essere inviate alla Regione Abruzzo, tramite un’apposita piattaforma informatica che sarà resa fruibile dalle ore 09:00 del giorno successivo alla pubblicazione sul Burat prevista per fine mese, sino alle ore 12:00 del 120mo giorno successivo.
Walter Cori