TERAMO – C’è un dato, inconfutabile: se alla data del 31 agosto u.s. l’iter per il “recupero” della gestione sportiva dello stadio Gaetano Bonolis fosse stato portato a termine dall’Amm.ne Comunale, oggi nessuno dovrebbe entrare nel merito di una situazione “privata” che non ne avrebbe impedito l’utilizzo al Città di Teramo e che invece è alla base dell’opzione Notaresco. E’ molto chiaro che da una parte c’è una rivendicazione onerosa e dall’altra un diniego perché non ne viene riconosciuta l’entità, anche lievitata di circa 2.000,00 euro per le spese legali.
Siccome il dado è tratto e la situazione è questa, si vedrà il da farsi, ma la frittata si è già consumata e non è stata affatto gradita dalla città. Giustamente, aggiungiamo.
Non attribuiamo responsabilità alle parti perché toccherà farlo agli organi preposti nei tempi lunghissimi che vigono in Italia. Fotografiamo invece la situazione per quella che è: in 400 hanno sottoscritto l’abbonamento “votando” Di Antonio (forse 399 se chi ha scritto a Supergol chiederà il rimborso) e domenica si andrà al “Savini” di Notaresco per la prima in D su un campo che, ci dicono, sia ridotto pure maluccio. E’ lì che l’undici più “educato” al mondo scenderà in campo, sperando che ci tornerà soltanto quando dovrà affrontare i padroni di casa per la gara di campionato.
Il resto è noia vera.