La lista Unione Popolare con Luigi De Magistris ha presentato i propri candidati e le proposte che hanno avanzato in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. In occasione delle conferenze stampa avvenute ad Avezzano mercoledì 7 ed a L’Aquila venerdì 9 hanno preso la parola Nicola Stornelli, Franco Maggi e Raffaele D’Agata, tutti e 3 candidati.
Nicola Stornelli, candidato all’uninominale alla camera per il collegio 3 L’Aquila/Teramo, dopo i saluti iniziali ai presenti, ha ricordato che Luigi De Magistris ha governato la città di Napoli per ben due mandati consecutivi, dal 2001 al 2011, prima volta nella storia delle amministrazioni che si sono succedute alla guida della città partenopea. Così come è stato ricordato che De Magistris, nelle ultime regionali in Calabria, ha ottenuto, appoggiato da liste civiche, bel il 16% delle preferenze. Ha poi fatto riferimento al fatto che UP si faccia portatrice di istanze di tipo pacifista, ambientalista e che tutelino il mondo del lavoro e di tutti coloro che vivono una condizione di subalternità dal punto di vista socio-politico.

“Unione Popolare è una forza radicale che, tuttavia, esprime l’ambizione di stare dentro le istituzioni per un’alternativa di governo. UP è, dunque, una forza popolare, radicale, senza tuttavia scadere nel populismo”.
Franco Maggi, candidato al proporzionale del senato nel collegio unico Abruzzo 1, ha affrontato le tematiche del lavoro e dell’ambiente. Sul lavoro è stato detto che Unione Popolare è per “l’eliminazione del lavoro precario figlio delle riforme degli ultimi 25 anni (realizzate in combutta tra` destra e “sinistra”) che hanno eliminato i diritti conquistati durante le lotte operaie degli anni 60/70. Lavoro precario che si elimina riprendendo una visione progressista e popolare della società, cancellando l’unico canale di accesso al mondo del lavoro delegato dallo stato ai privati: le agenzie interinali”. Sull’ambiente e sullo spopolamento dei paesi montani è stato detto che bisogna incoraggiare le persone a “tornare a rivivere nei paesi montani dell’appennino creando delle micro economie legate al territorio attraverso la valorizzazione dei prodotti, del turismo montano, dell’agricoltura di nicchia e delle arti. Inoltre sono necessari lavori di manutenzione del territorio come prevenzione dei disastri ambientali legati all’abbandono. Tutto ciò attraverso progetti finanziati dallo stato a comunità e detassando e agevolando chi decide di restare e tornare a vivere nei nostri paesi. Bisogna creare una nuova consapevolezza ecologica di convivenza tra uomo, natura e valorizzazione dei beni comuni”.
Raffaele D’Agata, candidato all’uninominale del senato nel collegio unico Abruzzo 1, ha iniziato il discorso parlando del rapporto di rottura di Unione Popolare con l’attuale scenario politico italiano. In seguito ha esplicitato le proposte principali della lista in 4 punti. Il primo punto è dedicato alla pace “senza se e senza ma. Noi siamo i soli che diciamo: non ci si schiera, si media, si cerca di dividere le parti, non si getta olio sul fuoco. E lo diciamo fin dall’inizio e senza sfumature. Lo diremo e lo vorremo con assoluta coerenza. L’invio di armi si deve fermare”. Il secondo punto è dedicato al lavoro: “Lavorare meno, lavorare tutti. Lavorare tutti in modo dignitoso. non tanto lavoro e tante prospettive di vita finché e quanto ne serva al denaro, ma tanto denaro (non meno, e certo neanche più, secondo sapienti regole) quanto ne serva per il lavoro e la vita degna”. Il terzo punto è dedicato alle tasse: “Pagare meno tasse, ma pagarle tutti, e pagarle secondo le vere capacità di ciascuno. Questo significa fare della lotta all’evasione fiscale non un il ritornello ipocrita che risuona da anni ma una campagna seria. E significa anzi ripristinare il rispetto della Costituzione che impone la progressività dell’imposizione fiscale. Chi propone la “tassa piatta” propone qualcosa di incostituzionale, noi la combatteremo con fermezza ed energia. Così come ci opporremo al trucco di illudere circa la lotta alle disuguaglianze mediante la cosiddetta defiscalizzazione degli oneri, cioè più “contanti” in busta paga sui quali, per dire, già le assicurazioni sanitarie private sono pronte ad avventarsi con la bava alla bocca”. Per il punto 4 D’Agata dice che Unione Popolare vuole “più spesa pubblica, per la scuola, per la sanità, per la ricerca, per creare lavoro ad esempio nella difesa dell’ambiente e nel ripopolamento del territorio ;ed anche più economia pubblica”.
I dirigenti di Unione Popolare