L’AQUILA –  Voglio testimoniare pubblicamente la mia vicinanza al sindaco di L’Aquila, Pierluigi Biondi, che da ieri sera è vittima di un crescendo rossiniano di contumelie e della macchina del fango degli ‘indignati in servizio permanente’. Accusare Biondi di voler ‘censurare’ autori politicamente sgraditi è una tipica tecnica di mistificazione messa in campo da chi vuole imporre il proprio pensiero come l’unico ammesso nel consorzio civile. Basta leggere il ricchissimo cartellone artistico e culturale di questa estate aquilana, dai ‘Cantieri dell’immaginario’ alla Perdonanza celestiniana, per rendersi conto del pluralismo dell’offerta culturale che ha caratterizzato la città: solo per citarne alcuni, da Goran Bregovic a Gianni Morandi e Fiorella Mannoia, artisti notoriamente impegnati a sinistra. Se allarghiamo il campo al resto della Regione, proprio questa sera Michele Placido sarà il protagonista del cartellone delle celebrazioni dannunziane, e pochi giorni fa un’altra amministrazione di centrodestra ha con successo organizzato la tappa abruzzese del tour di Jovanotti, al quale nessuno ha chiesto chi o cosa votasse per accoglierlo festosamente e a braccia aperte.

Cosa che non accade in caso contrario: anche in questa occasione, il cartellone che è stato sbattuto in faccia al sindaco è monocolore e a voce unica. La Festa della Rinascita e della ricostruzione, che dovrebbe unire un intero popolo, diventa un’occasione divisiva, con artisti e intellettuali schierati da un’unica parte, a rappresentare solo una parte della sensibilità dei cittadini. Più che una Festa della Rinascita, una Festa de l’Unità… Fa quindi più che bene il sindaco a ricordare che esiste anche l’altra metà del cielo, che oltretutto a L’Aquila e in Abruzzo rappresenta la maggioranza dei cittadini. Si commenta da sola la tracotanza di chi pensa di arrivare in una città, allestire un costosissimo cartellone (700.000 euro stanziati dal Ministero è quasi l’importo con il quale la Regione sostiene tutte le manifestazioni storiche e i teatri e le istituzioni culturali dell’intero Abruzzo), imponendo la propria impronta ideologica senza nemmeno sentire il dovere di confrontarsi con chi la città la rappresenta, e pretende che questo sindaco paghi a piè di lista senza nemmeno fiatare.

E’ quanto dichiara il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.