TERAMO – Nell’ultima puntata di Sotto Canestro 2.0 ho sentito parlare di teramanità, non a chiacchiere.
Il Teramo a Spicchi ne ha così tanti, di spicchi teramani, che debordano. O forse non debordano, ma sono insisti in coloro che hanno passione e senso di appartenenza veri: ne hanno da vendere il giovane presidente, Fabio Nardi, ne ha da vendere il giovane coach, Simone Stirpe, ne ha da vendere l’atleta biancorosso, probabile punta di diamante del prossimo roster e che nella scelta professionale del domani ha anteposto la sua città ad altro, Giorgio Di Bonaventura.
Ascoltarli è stato un piacere, dalle prima battute alla fine della produzione: umiltà ma idee chiare, consapevolezza nei propri mezzi e zero timori, rispetto assoluto per il lavoro svolto da chi li ha preceduti, la cui semina non è da bonificare, ma da sviluppare.
Teramo ha saputo conservare le proprie qualità di sempre; il Teramo a Spicchi ne sarà custode consapevole: saranno premiati.