La coppa del Campionato Europeo dopo 53 anni l’abbiamo portata nuovamente a casa, il simbolo di una competizione sportiva che ha il senso di coinvolgere in una manifestazione di amicizia, di un agonismo solidale, i paesi del nostro continente, spesso diviso nel passato da competizioni politiche ed economiche, sfociate addirittura in vere e proprie guerre combattute. Per fortuna dai conflitti armati ci siamo liberati, grazie a trattati multinazionali che mettono al centro delle questioni interessi condivisi, soprattutto economici e politici.
Anche se qualche intolleranza c’è, qualche defezione da una visione e un mercato comune, qualche gesto eccessivo a dimostrazione che non tutti hanno accettato sportivamente la vittoria degli azzurri, come la squadra inglese che platealmente, tutt’altro che sportivamente, si è sfilata dal collo la medaglia a ricordo della manifestazione, denunciando una mancanza di fair play, la rabbia di una arroganza covata e sconfitta.
Non facciamoci coinvolgere da questi atteggiamenti miopi, la coppa Uefa Europa League 2020 segna l’inizio di una ripresa, a tutti i livelli, del nostro Paese, un segno che il destino, e la nostra bravura, ci hanno mandato e di cui sapremo certamente approfittare. Per il resto, “non ti curar di loro, ma guarda e passa” dice Dante: seguiamo dunque l’insegnamento di un nostro grande Maestro e guardiamo avanti!
di Pasquale Felix