CAMPLI – Una vera e propria stangata che fa seguito a quella intervenuta sui cimiteri comunali privatizzati. Da settembre, il costo del trasporto scolastico di Campli, aumenterà fino a triplicare in alcuni casi. La conferma del rincaro che interesserà le famiglie camplesi è arrivata direttamente dal sindaco Agostinelli che, in consiglio comunale, in maniera piuttosto confusa e spesso contradditoria, ha tuttavia lasciato intendere che le tariffe aumenteranno dalle vecchie 60 euro/annue e, probabilmente, arriveranno a triplicare.
Contro questo aumento spropositato il gruppo di minoranza ha presentato una mozione per chiedere di riportare il costo del trasporto a 60 euro. “Ma il sindaco non ha voluto il confronto ed ha addirittura evitato la discussione del nostro documento, citando addirittura un regolamento comunale inesistente – dicono i consiglieri di “Ricostruiamo Campli – per questo ripresenteremo il provvedimento chiedendone l’iscrizione nel prossimo consiglio comunale.
Il trasporto scolastico è stato sempre considerato come un servizio con un forte risvolto sociale, in particolare in favore delle classi meno abbienti della popolazione. Negli ultimi 20 anni è sempre costato 50/60 euro annui. E nonostante il Comune goda di ampia discrezionalità nello stabilire la percentuale di copertura del servizio da parte delle famiglie, troviamo inspiegabile come Agostinelli non abbia voluto dare seguito alle promesse assunte in campagna elettorale ripristinando la vecchia tariffa per le famiglie.
Con le nuove tariffe numerose famiglie decideranno di non usufruire più del servizio e molte mamme saranno costrette ad accompagnare i propri figli a scuola.
Dopo il salasso sui cimiteri comunali, privatizzati da Agostinelli per 25 anni, il comune di Campli rischia di diventare il comune “Più caro d’Italia”.
Un primato – dicono Di Stefano – Iampieri – Di Giovanni e Cordoni – di cui vorremmo fare a meno – anche se confrontando i costi dei comuni limitrofi (Teramo, Bellante, Civitella del Tronto e S.Omero) salta all’occhio che Campli ormai è “fuori mercato” per le famiglie.