“La ormai probabile chiusura del Traforo del Gran Sasso sull’autostrada A24 rappresenterebbe un danno incalcolabile per il turismo balneare del teramano nella nostra Regione”. Così il presidente dei balneari (Sib Abruzzo), Riccardo Padovano, che lancia l’allarme dell’intera categoria, a pochi giorni dal l’avvio della stagione estiva con la chiusura del traforo fissata dalla mezzanotte di domenica 19 maggio. “Quando in una Regione, in un Paese, in un Comune o cosa ancora più grave, si prendono delle decisioni senza riflettere, e senza comunque un minimo di programmazione, consultando le categorie interessate, si rischia di aprire una crisi economica in un territorio, non indifferente. Mi riferisco ovviamente alla chiusura del Traforo per lavori che, di fatto, dopo trent’anni, spaccherebbe in due la Regione, impedendo a chi dalla capitale
vuole arrivare sulla costa abruzzese di farlo”. “Non si riesce a capire come sia potuto accadere di prendere una simile decisioni proprio all’inizio della stagione estiva in Abruzzo. Non è una protesta di parte del comparto balneare,
perché – spiega Padovano in una nota – il danno riguarda l’intero movimento turistico che ricade nel Teramano e di tutte
le attività produttive che si trovano lungo la dorsale aquilana e teramana, senza distinzioni, e anche delle basse Marche. La
chiusura del Traforo creerà danni anche al turismo religioso e in particolare per il Santuario di San Gabriele”.
“Per questo mi auguro – conclude il presidente regionale della Sib Confcommercio Abruzzo – che presidente della Giunta, sottosegretari e parlamentari abruzzesi si siedano attorno ad un tavolo, per trovare soluzioni e fare fronte comune contro questa chiusura che metterebbe in ginocchio l’80% delle attività turistiche della provincia di Teramo”.