“Strada dei Parchi non ha competenza, il Governo ci ha detto di stare fermi nel senso di non prendere alcun intervento. Noi abbiamo scritto: ‘guardate che dobbiamo chiudere’, il Governo non ci ha detto nulla in contrario. Sarebbe singolare se ora ci revocasse la concessione”. Così il vicepresidente della concessionaria di A24 e A25, Mauro Fabris, sulla decisione della chiusura del traforo del Gran Sasso il 19 maggio prossimo, in un’intervista al Giornale Radio 1 Rai, di cui la testata ha diffuso il testo.
Serve un Commissario di Governo come previsto dallo Sblocca cantieri che sarà convertito in legge a giugno. Commissario che, a oggi, non ha risorse né poteri per gestire il traffico della galleria dove c’é il Laboratorio del Gran Sasso, anch’esso proprietà dello Stato. Non si può chiedere alla concessionaria di rischiare penalmente ancora una volta e lasciare che lo Stato proprietario non intervenga”. Ha detto ancora il vicepresidente di Strada dei Parchi
La concessionaria della A24 “non può quindi proporre nessuna soluzione alternativa al traforo perché siamo stati interdetti a compiere qualsiasi azione e al tempo stesso – afferma Fabris nell’intervista al GrRai – siamo stati rinviati a giudizio. Non si può chiedere ad una società di rischiare ulteriormente dal punto di vista penale laddove chi ne è titolare, cioè lo Stato, non interviene”.
“La Procura di Teramo – ricorda poi Fabris – ha rinviato a giudizio i vertici di Strada dei Parchi, dei Laboratori del Gran
Sasso e dell’acquedotto Ruzzo Reti. Questo per un incidente avvenuto nel 2017. Strada dei Parchi non ha il potere di
intervenire nella situazione che c’è e che richiederebbe l’ impermeabilizzazione della galleria con una spesa che si aggira
intorno ai 170 milioni di euro. Il ministero delle Infrastrutture ci ha risposto che noi non dobbiamo intervenire quindi il Governo ha detto che Strada dei Parchi non ha la competenza”. E l’unico provvedimento possibile, conclude Fabris “è chiudere la galleria per evitare nuove accuse”.