ROSETO DEGLI ABRUZZI – <<Con il consiglio comunale svoltosi ieri, si è arrivati all’ennesima presa in giro e offesa all’intelligenza nei confronti dei cittadini rosetani: il sindaco Di Girolamo prima rinnova la promessa di bloccare gli aumenti sull’imposta pubblicitaria e poi l’approva. La riduzione dell’imposta fa parte della delibera esecutiva n. 91 del 13 marzo 2019, parte integrante del DUP (Documento unico di programmazione del bilancio) che era in votazione ed è stato poi approvato>> dichiara Francesco Di Giuseppe coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia.

<<Quello che ormai non sorprende più è l’atteggiamento da despota del Sindaco Sabatino Di Girolamo che sta caratterizzando il suo mandato, insieme alla sua maggioranza, per la sua maleducazione nei confronti di cittadini ed opposizione.
Ricordiamo tutti quando apostrofò in senso dispregiativo i consiglieri d’opposizione con l’epiteto di “tribuni della plebe” o quando si permise di definire i componenti del Movimento Roseto al  Centro “un gruppo di Talebani”.
Passando per l’affronto ai cittadini rosetani quando davanti al problema buche stradali e relativi risarcimenti rispose beffardo che la responsabilità è dei rosetani che, pur conoscendo le strade, non ne evitano le buche perché “dormienti”.
O quando si inoltrò in un insostenibile parallelismo per sostenere la tassa di soggiorno paragonando la Città di Roseto ad d una donna che, superati i 50 anni, ha bisogno di un maquillage , o di un pò di botulino.

Mancanze di rispetto che palesano la confusione in cui versa la maggioranza e rivelano il vero essere del centrosinistra rosetano fatto di arroganza e presunzione che vede nei cittadini dei semplici contribuenti silenti e obbedienti.
L’atteggiamento di superiorità morale e politica si evince anche dalle mancate risposte date alle tante domande poste dal nostro partito in questi anni sui vari problemi che attanagliano la nostra Città.
La pazienza e la fiducia dei cittadini rosetani nei confronti dell’Amministrazione Di Girolamo è giunta al limite, la misura è colma, dopo tre anni di slogan, proclami consigliamo un bagno d’umiltà, facendo un passo indietro e scendere dallo scranno altamente autoreferenziale e di prendere esempio da quanto fatto ieri dai commercianti e dalle associazioni di categoria e restituire le chiavi del Municipio ai legittimi proprietari: i cittadini rosetani>> conclude Di Giuseppe.