L’AQUILA – “L’emergenza Coronavirus e la sua disseminazione sui social ci fa confrontare – purtroppo – oltre che con la comprensibile preoccupazione per la diffusione dell’epidemia, con un’altra forma di virus insidioso e ad altissimo contagio, un virus da disinformazione denominato infodemia, ossia la circolazione eccessiva di informazioni contraddittorie, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare -tra la moltitudine di fonti- quali siano effettivamente affidabili”.

A spiegarlo è il Presidente del Co.re.com Abruzzo Giuseppe La Rana che prosegue: “Indubbiamente va riconosciuto ai social media un ruolo di grande ed importante fonte primaria di informazioni; e se da una parte si stanno rivelando un utile mezzo per ridurre le conseguenze negative dell’infezione e fare emergere repentinamente divieti, norme comportamentali e raccomandazioni, dall’altra – in talune circostanze – rappresentano un enorme megafono per amplificare i danni, veicolando gratuitamente e senza controllo disinformazione: assistiamo infatti alla diffusione di suggerimenti pratici, valutazioni sugli effetti sanitari, finti rimedi e false azioni messe in campo dalle istituzioni che creano confusione e panico tra la popolazione, inducendo a comportamenti ingiustificati, come lo svuotamento di interi scaffali nei supermercati”.

“Per evitare di trasformare l’allarme (sanitario) in allarmismo (incontrollato) – sottolinea La Rana – è quindi importante non lasciarsi contagiare da questa epidemia cognitiva, ma – consapevoli che l’epidemia biologica è efficacemente monitorata – affidiamoci alle notizie ufficiali fornite dalle nostre istituzioni: primo tra tutti, consultiamo il sito di Regione Abruzzo, costantemente aggiornato sull’evoluzione del virus: www.regione.abruzzo.it.

Per evitare la diffusione di questo contagio informativo, il Co.re.com Abruzzo ha stilato un vademecum per tutti i cittadini sensibili alla diffusione tempestiva di contenuti: se ci atteniamo a queste semplici regole di buon senso e facciamo squadra – oggi più che mai – riusciremo ad affrontare e superare al meglio la sfida comune. Invece, per chi diffonde informazioni ritenute dubbie, quando non addirittura lesive o dannose, è stata attivata la casella mail fakenews@crabruzzo.it alla quale possono essere inviate segnalazioni che il Co.re.com Abruzzo – conclude La Rana – gestirà attivandosi con le Autorità Giudiziarie competenti. Condividere è bello, ma farlo consapevolmente è meglio!”

Basta seguire alcune semplici regole. Leggile e prova a seguirle, ti saranno utili per orientarti tra le notizie. Il web può trarci in trappola, ma se conosci pochi trucchi e qualche tool gratuito online, può essere facile, addirittura divertente, smascherare le fake news e segnalarle agli amici e in famiglia. Condividere è bello, ma farlo consapevolmente è meglio!

Regola n. 1 – Occhio all’URL

Ossia all’indirizzo della pagina. Spesso capita che siti di fake news utilizzino come escamotage url simili a quelli conosciuti dagli utenti, omettendo o aggiungendo una lettera o invertendone l’ordine. Tutti espedienti che puntano sulla distrazione dell’utente e che si accompagnano a impaginazioni che richiamano testate giornalistiche o siti riconosciuti dagli utenti come affidabili.

Regola n. 2 – L’Autore

Chi ha scritto il post o l’articolo? Il nome sembra uno pseudonimo o fittizio? Una prima verifica utile che puoi fare è controllare se l’autore ha firmato altri articoli e se gli argomenti trattati in precedenza possono “accreditarlo” come un buon conoscitore del tema. Per fare questo, puoi utilizzare la funzione “cerca” di un motore di ricerca. Utilizzando le virgolette o il “+” sarà possibile scoprirne l’esistenza, la web reputation e eventuali review online. Il passaparola online, infatti, può orientarti rispetto a giudizi espressi da altri utenti sullo stesso argomento e/o oggetto. Chi scrive articoli ha molto spesso un profilo social e la presenza di un profilo con spunta blu, il cosiddetto account verificato, conferma che non siamo di fronte ad un profilo fake.

Regola n. 3 – La Fonte

Come? Se è un sito che non conosci, verifica prima di tutto se è una testata registrata o un semplice blog dove chiunque può scrivere senza alcun controllo. Non confondiamo mai i semplici commenti con i post/articoli. E nel caso siano presentate testimonianze, dati e ricerche, controlliamo che siano accompagnate da riferimenti precisi alle fonti da cui sono state tratte le informazioni. Per avere maggiori indizi sull’affidabilità del sito web che stai consultando, visita la sezione “informazioni”, “about us” o “chi siamo” per capire se c’è una redazione e un responsabile editoriale. Per fare questo ci sono anche degli utilissimi tool online che dal nome del dominio ti consentono di risalire a colui che lo ha registrato, al gestore del sito, al fornitore di hosting e alla collocazione dei server. È importante, inoltre, confrontare sempre le notizie con più fonti possibili e abituarsi a spaziare tra internet, tv, radio e quotidiani perché se una notizia non è ripresa dai canali ufficiali di informazione, è davvero molto probabile che si tratti di una notizia falsa.

Regola n. 4 – Layout grafico

L’apparenza inganna? Non sempre. Se noti una grafica e dei layout non professionali, pieni di errori di battitura, di titoli “gridati”, formattazioni anomale e impaginazioni “fai date”, allora sei di fronte a un sito di fake news. Ricorda, poi, che questa tipologia di siti utilizza spesso una grafica simile a quella utilizzata da siti conosciuti dagli utenti e quindi considerati affidabili.

Regola n. 5 – I titoli delle notizie

Il titolo è chiaramente un elemento di forte appeal, una sorta di promessa di veridicità del contenuto: quanto più cattura l’attenzione, tanto più ti spinge a cliccare per leggere l’intero post o l’articolo. Per questo si parla di “titoli esca”, titoli che utilizzano spesso toni sensazionalistici, paradossali e enfatici, che fanno leva sull’emotività, scritti tutti in maiuscolo e con largo uso di punti esclamativi e/o interrogativi. Perciò, se un titolo ti sembra troppo sensazionalistico, esagerato, molto probabilmente il contenuto dell’articolo potrebbe contenere informazioni false o tendenziose. Evitare di cliccarci può essere un buon modo per non perdere del tempo e per non alimentare il business di chi costruisce fake news per guadagnarci.

Regola n. 6 – La ricerca inversa sui motori di ricerca

Quando non sei sicuro della veridicità di una notizia, il web mette a disposizione degli strumenti che ti possono aiutare. Per controllare gli elementi della notizia, come la fonte, la data o la provenienza delle immagini utilizzate, ci si può avvalere dei più conosciuti motori di ricerca. Se, ad esempio, abbiamo dei dubbi su una immagine inserita in un articolo, alcuni motori di ricerca e siti, attraverso l’upload o inserendone il link, consentono di risalire ai contesti in cui è stata già utilizzata. Ci sono anche piattaforme che sono in grado di analizzare le immagini … i cosiddetti MEME!!! e di smascherare eventuali fotomontaggi e fotoritocchi. Invece, se vuoi controllare la data di una notizia, attraverso i motori di ricerca, puoi sapere se una notizia spacciata come attuale, si riferisce invece ad eventi accaduti anni prima; un fatto potrebbe, infatti, anche essere successo davvero, ma nel passato.

Regola n. 7 – La spunta blu degli account verificati

Uno strumento utile per verificare la provenienza di un contenuto è quello di controllare la ‘spunta blu’ sui social media. Questo simbolo indica che l’account o la pagina hanno ottenuto un badge di verifica e che risultano, quindi, essere canali ufficiali della persona o dell’organizzazione cui l’account fa riferimento. La verifica dell’account ti consente di preservare la credibilità del profilo o della pagina e impedisce che possano essere diffusi dei contenuti da parte di fonti non attendibili che intendono sfruttare la popolarità o la reputazione di altri.

Sei hai dubbi e perplessità puoi scriverci alla casella di posta elettronica corecomfakenews@crabruzzo.it. Infine, il Co.re.com Abruzzo ricorda che apparentemente condividere un contenuto, se sei su un social o attraverso lo storytelling può sembrare una attività innocua. In realtà anche una notizia inviata con buone intenzioni o scherzosamente a pochi contatti può diffondersi senza controllo. (com/red)