COLONNELLA – A seguito dell’arrogante post sulla pagina Facebook del Comune di Colonnella con il racconto di comodo di una vicenda che lo riguardava, e che ha scatenato una valanga di commenti non proprio favorevoli a quanto aveva scritto, il sindaco ha ripreso appieno la sua frenetica attività di incontrastato censore. A distanza di oltre duemila anni, esattamente come Marco Porcio Catone, si erge a giudice soggettivo e arbitrario e definisce, senza alcun possibile contraddittorio chi può accedere e commentare alla pagina Facebook del comune. Lui decide a chi concedere la libertà di penna, anzi di tastiera, per commentare ciò che lui scrive. I cittadini bannati, ovvero bloccati, non possono né leggere né commentare la pagina, che riteniamo debba essere utilizzata solo per facilitare le comunicazioni istituzionali, ricevono tanta solidarietà e stanno diventando sempre più numerosi. Facciamo fatica a comprendere come il sindaco non sia in grado di distinguere il ruolo politico da quello istituzionale. La politica accesa si fa in campagna elettorale, terminate le elezioni si dovrebbe, usiamo il condizionale perché purtroppo non è così, diventare rappresentanti di tutti i cittadini, nessuno escluso. Le critiche fanno parte del ruolo che si ricopre, non esiste al mondo, politico, assessore o consigliere che non venga criticato. Chi è capace di attivare l’ascolto usa le critiche per migliorare il proprio operato, chi invece, forse affetto da sindrome persecutoria, si erge a censore ignorandole, è destinato all’isolamento. Riteniamo che l’uso privatistico dei mezzi di comunicazione sia arrogante e antidemocratico, cancellare commenti e bannare i cittadini sia inaccettabile, anche perché nessuno aveva usato termini offensivi.

Eppure tutto ciò avviene da mesi con la silente complicità dei consiglieri e assessori di maggioranza e di parte di quelli di minoranza che in teoria dovrebbero essere di opposizione. A parte il consigliere Di Felice nessuno s’indigna, nessuno ha niente da dire, anzi in qualche caso esaltano le azioni scomposte del primo cittadino. Saranno forse in cerca spazi per le prossime elezioni? Il vero problema dell’amministrazione è l’allergia al dissenso, non è la prima volta che il sindaco agisce con atti d’imperio. Ricordiamo che fece cambiare le serrature della palestra comunale per impedire l’accesso alle atlete delle Fortitudo Colonnella ree di far parte della squadra di calcio femminile il cui presidente era consigliere di opposizione. Fece rimuovere le bacheche, tra cui la nostra, unica attiva in cui venivano affissi manifesti di comunicazione e di dissenso, adducendo una imminente riqualificazione della facciata del comune, a distanza di due anni il muro su cui erano collocate, sarà un caso, non è stato toccato. Noi continueremo a comunicare con i cittadini, a segnalare le criticità senza mai nasconderci. Un altro modo di amministrare la cosa pubblica è possibile.