L’AQUILA – Abbiamo sentito parole in libertà in questi giorni sul tema della sicurezza. Il consigliere regionale della Lega Vincenzo D’Incecco si è avventurato addirittura a dichiarare che il PD è contro le forze dell’ordine: niente di più assurdo, sintomo di una totale ignoranza storica e politica. La sicurezza, la difesa dei più deboli e la tutela delle città, sopratutto nelle aree più marginali, è un tema anzitutto della sinistra. Lo facciamo ogni giorno con l’impegno dei nostri valenti sindaci e amministratori, esempi riconosciuti da tutti di buone pratiche amministrative e di innovative forme di convivenza, coesione sociale e prevenzione dei fenomeni criminali. L’unico contributo alla sicurezza che la Lega ha dato in questi anni è stata la retorica populista del suo leader e delle vergognose citofonate a favore di telecamera nelle abitazioni di presunti spacciatori. Oggi il Governo da loro sostenuto sguarnisce le città di poliziotti, trasferiti negli inutili centri di detenzione di Albania mentre degli annunciati blocchi navali se ne è persa memoria e traccia. Così come delle felpe di Salvini, riposte negli armadi del Ministero delle infrastrutture, sfoggiate quando era all’opposizione e oggi tradite da un’azione di governo incapace di garantire sicurezza ai cittadini. L’apoteosi l’hanno raggiunta in questo tempo in cui un criminale internazionale viene comodamente riaccompagnato con un volo di Stato nel luogo in cui può continuare a commettere i suoi crimini, con un Ministro della giustizia che usa argomenti da azzeccagarbugli. Mentre un grande magistrato Antimafia come Francesco Lo Voi, collaboratore di Falcone e Borsellino, tra i protagonisti dell’arresto di Totò Rina, più volte minacciato di morte, viene attaccato dal governo, a partire dalla presidente Meloni. Le proposte del PD riguardanti l’aumento dei fondi per la cura di città e aree interne sono serie e credibili. E anche gli interventi proposti per rafforzare dotazioni e organico delle polizie locali, frontiera del controllo del territori. Polizie locali che sono di competenza regionale, contrariamente a quanto dichiarato da D’Incecco e chiaramente stabilito dalla legge 42/2013 tra le altre norme in vigore: norme che evidentemente il solerte consigliere non ha letto. Possiamo prendere lezioni da chi non conosce le competenze dell’ente che amministra?

 

Il segretario regionale del PD Daniele Marinelli

Il senatore del PD Michele Fina