Dopo il grande successo della prima edizione, torna anche a Pescara e Chieti l’iniziativa “Abruzzo contro il bullismo” che coinvolgerà gli studenti di oltre 30 Istituti scolastici. La presentazione ufficiale si svolerà domani presso la sala stampa della Questura di Pescara alla presenza dell’Assessore regionale Pietro Quaresimale, del Questore Luigi Liguori, e delle dirigente dell’ufficio scolastico di Pescara Daniela Puglisi.
La rassegna “Abruzzo contro il bullismo” – che è già iniziata negli istituti “Alessandrini” e “Di Poppa” di Teramo (foto) – prenderà il via a Pescara venerdi 17 febbraio con una iniziativa che è stato necessario spostare dall’Auditorium Flaiano al il Teatro Circus per rispondere alle 800 richieste di partecipazione provenienti dalle scuole della città di Pescara. La manifestazione – conclusa dall’intervento teatrale di Giobbe Covatta tratta dal suo spettacolo cult “Commediola” – sarà in diretta su Rete8, ed in streaming su Rete8 e sulla pagina facebook del Premio nazionale Paolo Borsellino, e proseguirà fino al prossimo 3 marzo coinvolgendo psicologhe, giornalisti, informatici, magistrati , e dirigenti della Polizia di Stato, e soprattutto interessando gli studenti di tutto l’Abruzzo con l’obiettivo è superare quest’anno il già alto numero di 4500 studenti che nel 2022 – in presenza e streaming – seguirono la rassegna.
“Diventa urgente e fondamentale conoscere caratteristiche, rischi e pericoli del bullismo e del Cyberbullismo – ha dichiarato l’assessore regionale Pietro Quaresimale – per capire come aiutare i nostri ragazzi. C’è da riflettere sui dati emersi nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario di pochi giorni fa: bullismo e Cyberbullismo sono fenomeni in costante aumento e possono portare conseguenze anche gravi per chi li subisce, soprattutto se si tratta di adolescenti più fragili. Ho voluto questa rassegna perché se da un lato è vero che il bullismo esiste da tempo immemore, la nascita del bullismo online è invece legato allo sviluppo dei moderni dispositivi tecnologici. Le nuove generazioni vivono in una società fortemente dipendente dalle tecnologie e dalla rete, al punto che spesso si ritrovano di fronte a una difficoltà oggettiva: distinguere ciò che reale da ciò che è virtuale”.