ROMA – Per la seconda volta consecutiva (il riconoscimento è biennale) la Asl di Teramo conquista il Bollino Rosa confermando il “Mazzini” come Ospedale a misura di donna. Oggi al Ministero della Salute a ritirare il Bollino Rosa 2020-2021 per la nona edizione c’erano il Dottor Maurizio Brucchi e la Dott.ssa Antonella Sozio per il reparto (UOS) di Senologia.

In generale aumentano da 306 a 335 gli ospedali italiani impegnati nella promozione della medicina di genere e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie femminili.

La Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, ha assegnato i Bollini Rosa 2020-2021 agli ospedali che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile. Rispetto al biennioprecedente gli ospedali premiati sono aumentati, passando da 306 a 335. Oltre a una crescita numerica, assistiamo a un miglioramento qualitativo: gli ospedali che hanno ottenuto il massimo riconoscimento, tre bollini, sono infatti passati da 71dello scorso Bandoa 96di questaedizione. 167 strutture hanno conquistato due bollini e 72 un bollino.
Una particolare attenzione è rivolta quest’anno al tema della depressione,che riguarda 3 milioni di persone in Italia, dicui più di 2 milionisonodonne. Per questosono stateassegnatedelle“menzionispeciali” a 10 ospedali con i Bollini Rosa che si distinguono per l’impegno sul tema della “depressione in un’ottica di genere”.

Fondazione Onda segnala anche 3 ospedali virtuosi ubicati nel Sud Italia (il C.R.O.B. di Rionero in Vulture, il Neuromed di Pozzilli e il Rodolico di Catania) che hanno ottenuto il massimo riconoscimento nella candidatura, migliorando rispetto al Bandoprecedente, come esempi di buone pratiche clinico-assistenziali e importanti punti di riferimentosul territorio regionale,nello specifico per le patologie neurologiche e oncologiche.

“La 9aedizione dei Bollini Rosa, che ha visto la partecipazione di 344 ospedali italiani e il patrocinio di 24società scientifiche –afferma Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda -rinnova il nostro impegno nella promozione di un approccio gender-oriented all’interno delle strutture ospedaliere riconoscendo l’importanza della sua promozione attraverso servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche. Qualità e appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale, elementi indispensabili per assicurare uniformità di accesso alle prestazioni, sono evidenziate dagli ospedali con i Bollini Rosa che vengono valutati e premiati mettendo in luce le specialità di maggior impatto epidemiologico nell’ambito della salute femminile, i servizi e i percorsi dedicati nonché l’accoglienza e l’accompagnamento alle donne.I 335 ospedali premiati costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose, un canale di divulgazione scientifica per promuovere l’aggiornamento dei medici e degli operatori sanitari e per la popolazione l’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità, nonché di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate”.

La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da 489 domande,ciascuna con un valore prestabilitoe suddivise in 18 aree specialistiche (due in più rispetto alla precedente edizione per l’introduzione di dermatologia e urologia). Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, Direttore del Dipartimento di Scienze della Salute della Donna, del Bambino e di Sanità Pubblica del Policlinico Gemelli di Roma, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali aseguito dell’applicazione di unalgoritmo tenendo in considerazioneanche gli elementi qualitativi di particolare rilevanzanon valutabili nel questionario (progetti speciali, fiori all’occhiello, ecc.).

Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione,la presenza di:specialità clinicheche trattano problematiche di salutetipicamente femminili otrasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, percorsi diagnostico-terapeuticie servizi clinico-assistenzialifocalizzati sullecaratteristiche psico-fisiche della paziente e infine l’esistenza di servizi relativi all’accoglienza e alla degenzadelladonna (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale).A partire dal 7 gennaio 2020 sul sito www.bollinirosa.it sarà possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivisi per Regione, con l’elenco dei servizi valutati.“Onda dal 2007 attribuisce i Bollini Rosa agli ospedali italiani ‘vicini alle donne’ che offrono percorsi diagnostico-terapeutici e servizi dedicati alle patologie femminili di maggior livello clinico ed epidemiologico riservando particolare cura alla centralità della paziente –spiega Giacomo Bazzoni, Presidente Facente Funzione AGENAS.

L’assegnazione dei Bollini Rosa avviene sulla base della valutazione dei servizi offerti dai reparti che curano le principali patologie femminili. Come Presidente AGENAS e per il ruolo che ricopro è un’iniziativa che reputo di grande importanza. La salute della donna, le sue peculiarità e il differente approccio necessario nella ricerca, ma anche nella cura, sono delle priorità. Onda da anni rappresenta una realtà importante nel nostro Paese e, grazie al suo impegno quotidiano, ha contribuito notevolmente alla sensibilizzazione e alla prevenzione a tuteladella salute”.“Con la recente pubblicazione del piano sulla medicina di genere, in recepimento della legge 3/18, a livello nazionale si è di fatto riconosciuto anche il lavoro costante fatto in questi anni da Onda –dice Flori Degrassi, Direttore Generale ASL Roma 2. Come sostengo da un po’ di tempo, il percorso di “accreditamento” dei bollini rosa ha sensibilizzato le direzioni aziendali e, ancora più importante, gli operatori, su un tema: quello della differenza dei generi in tutto il percorso di malattia dalla sotto-diagnosi alla terapia sia farmacologica che strumentale. L’assegnazione dei nuovi bollini è un ulteriore passo avanti per aumentare la consapevolezza nei confronti di questo sensibile problema di salute pubblica”.

Il 2 dicembre scorso l’attenzione alla salute della donna testimoniata dai Bollini Rosa ha raggiunto una nuova dimensione, con la nascita del primo ospedale “rosa” in Italia. “Il primo ospedale italiano della donna, la Macedonio Melloni -aggiunge Giuseppe De Filippis, Direttore sanitario dell’ASST Fatebenefratelli Sacco -vuole essere la risposta di una struttura sanitaria lombarda tradizionalmente dedicata all’ostetricia/ginecologia ai bisogni di salute delle donne in tutte le fasce di età. Un modello organizzativo innovativo che attua percorsi specifici dove ricerca, clinica, formazione e comunicazione trovano la loro sintesi”.