TERAMO – Lotte, non solo chiacchiere: questa è l’essenza azionista, distintiva del Partito Radicale che sostanzia il proprio carattere transnazionale organizzando la terza manifestazione davanti all’ambasciata iraniana, sabato prossimo in sostegno alle lotte, in primis delle donne, a cui si sono aggiunti gli studenti e, ora, anche i giovani operai.
Insieme combattono, rischiando vita o carcere per cambiare il regime teocratico.
Le notizie giungono, nonostante la censura degli ayatollah (cfr. https://www.agenzianova.com/news/iran-le-proteste-per-la-morte-di-mahsa-amini-si-allargano-anche-al-settore-petrolifero/ ) ma non sono diffuse dalla stragrande maggioranza degli organi d’informazione.
Così, gli obiettivi dei protagonisti delle manifestazioni contro il regime sanguinario sono censurati alla stragrande maggioranza dei cittadini.
Non rileva forse indicare, come faremo ad esempio sabato prossimo per la III volta, il potere reazionario e sanguinoso che ha la propria ambasciata di rappresentanza?
Bisogna essere chiari, anche in politica estera. Ad esempio, la stessa “manifestazione per la pace” di cui si parla in questi giorni, se non individua quale chiaro obiettivo l’ambasciata russa, rappresentante del regime aggressore dell’Ucraina, non potrà che strizzare l’occhio al poststalinismo oggi al potere.