TERAMO – “Con il decreto Clima appena approvato dal Consiglio dei ministri abbiamo dato una risposta molto attesa dalle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto del 2016: la proroga della cosiddetta busta paga pesante. I tributi sospesi a seguito del sisma sono dunque rinviati al 31 dicembre 2019”. Così in una nota Patrizia Terzoni (M5s), vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera.

La notizia è arrivata ad una manciata di giorni dalla scadenza, il 15 ottobre, in cui i cittadini di 138 comuni di Marche, Lazio e Umbria, dei quali 23 in Abruzzo,  si sarebbero trovati nella condizione di dover iniziare la restituzione della cosiddetta “busta paga pesante”, e cioé la possibilità data ai cittadini di poter usufruire di 12 mesi di sospensione di Irpef e contributi previdenziali da restituire successivamente, con la follia di dover versare, tra l’altro, le 5 rate sospese da giugno ad ottobre in un’unica soluzione.

Sempre entro il 31 dicembre, dovrà essere versata la  prima rata qualora il contribuente scelga di rateizzare il  debito.

La norma non si applica ai titolari di reddito  d’impresa e di reddito di lavoro autonomo, ne’ agli esercenti  attivita’ agricole.

Il rinvio comporta, si legge nella relazione tecnica,  “minori entrate per l’anno 2019 pari a 6,9 milioni di euro  corrispondenti alle prime 7 rate che dovevano essere riscosse  nel corrente anno”.

“Il decreto Clima appena approvato – afferma Terzoni – , dal Consiglio dei ministri era il primo provvedimento utile per tener fede all’impegno assunto con i cittadini. Ancora una volta confermiamo la nostra attenzione e vicinanza alle comunità locali e alle loro esigenze”.

Ha sostenuto pochi giorni fa il Coordinamento dei Comitati Terremoto Centro Italia

“A maggio le forze politiche che sostenevano il precedente Governo hanno generato questo pasticcio nel provvedimento chiamato Sblocca Cantieri. Contestualmente il presidente Giuseppe Conte si era impegnato nell’incontro con i comitati a Norcia a discutere una decurtazione della restituzione dell’ordine del 40%.Busta paga pesante, significa aver usufruito di 12 mesi di sospensione Irpef e contributi previdenziali da restituire successivamente.  La ratio della sospensione era consentire di posticipare il pagamento delle tasse alla ripresa del tessuto economico delle zone colpite dal sisma spalmandolo con una rateizzazione decennale. E’ decisamente  evidente che nel cratere non vi è né ricostruzione né ripresa economica. Il Coordinamento dei Comitati Terremoto Centro Italia, viste le tante difficoltà che nel vissuto quotidiano ci troviamo a dover affrontare dopo tre anni dal sisma, richiede al presidente Conte un tavolo risolutivo sulla problematica della restituzione della busta paga pesante e confidando che sia l’ ultima volta che le scadenze e il tema vengano trattati sempre in urgenza a ridosso dei termini auspichiamo di poter affrontare anche la problematica relativa alla “restituzione dei versamenti per la moratoria sisma”.