ROSETO DEGLI ABRUZZI – 40 mila euro per tre film sono troppi; 25 mila euro per l’allestimento del palco dietro la Villa per tre serate (salvo qualche altro evento estivo) lo sono altrettanto. La spesa è sempre stata interino ai 25 mila euro compreso l’allestimento della piazza che, da sola, impegnava la metà del budget. Lo sperpero di denaro pubblico è sotto gli occhi di tutti, di fatto, si è finanziato Sulmonacinema Aps.

L’affidamento della manifestazione ad un’Associazione di Sulmona è un ulteriore sgarbo a chi, insieme a Tonino Valeri ebbe ad ideare e creare Roseto Opera Prima: Mario Giunco, erede naturale dell’evento, oggi neppure citato in
conferenza stampa laddove, invece, è stata inverosimilmente invocata una gestione attenta delle risorse economiche – da parte dell’assessore al ramo.
Da alcuni giorni si è tornati a parlare di “Roseto Opera Prima”, una delle tre manifestazioni più importanti della ns città; nata da un’idea del compianto regista Tonino Valeri, di concerto con l’amico Mario Giunco – si svolgeva dietro la Villa Comunale; si accedeva offrendo un piccolo obolo (chi poteva) come contributo al Cinema Odeon – che curava le proiezioni (abolito definitivamente dalla Giunta Pavone col trasferimento della manifestazione in piazza). Nel tempo, l’evento è cresciuto di importanza ma, negli ultimi 6/7 anni ha dovuto fare i conti con cambiamenti che ne hanno minato il valore culturale impresso dal suoi ideatori, per degradare a contenitore di “tutto” – con conseguente svilimento del tema centrale della manifestazione: il CINEMA
Sorvolando sulle ospitate discutibili dell’era Di Girolamo, nell’edizione Opera Prima 2022, organizzata dall’amm.ne Nugnes, il CONCORSO è stato sovrastato da tutta una serie di eventi paralleli che lo hanno soffocato e messo in secondo piano; si è data visibilità a ospiti e personaggi vari, estranei ai film ma, della rassegna cinematografica è
rimasta poca cosa (gente che per l’ora tarda lasciava lo spettacolo per sfinimento, senza aver potuto vedere il film a concorso). Opera Prima, trasformata in una teca per ogni genere (food compreso) era l’ultima beffa, si pensava; invece no, dovevamo attendere il 2023 per la SVOLTA, mancava il passaggio ulteriore, quello da evento culturale a evento commerciale perché l’imposizione di un prezzo “simbolico” di 4 euro a sera (contro i 3,50 stabiliti dal Ministero della Cultura per l’estate 2023) annunciato in conferenza stampa, spoglia la manifestazione di quel valore
culturale che solo il prestigio del Maestro Tonino Valeri aveva saputo conferire. La rassegna cinematografica può vantare un albo d’oro di tutto rispetto – faticosamente costruito nel tempo, gelosamente custodito ed implementato da chi ha saputo coglierne il vero significato.
L’amministrazione Nugnes, invece, non lo ha capito ed ha ridotto Opera Prima ad un cinema all’aperto (senza nulla togliere al cinema all’aperto) privandola della sua caratteristica prima: la gratuità, quale mezzo di diffusione capillare della cultura anche tra i meno abbienti. A ciò si aggiunga un AUMENTO DEL BUDGET – contro una RIDUZIONE DELLA MANIFESTAZIONE, in termini di durata e di film a concorso. A questo punto, ci chiediamo se l’Assessore Luciani stia valorizzando e difendendo la CULTURA sul territorio – perché questo è il suo compito; la risposta è
purtroppo insita nell’imposizione del biglietto d’ingresso per fini “educativi” così come lo ha motivato! Un’altra SVOLTA riuscita male.
Questa, solo l’ultima caduta di stile dell’amministrazione che, se sommata alla mancanze dei servizi, all’aumento della tassa/imposta di soggiorno (senza un corrispondente aumento di servizi), ai parcheggi a pagamento
(diffusi su tutto il territorio), allontanerà anche gli ultimi “fedelissimi” che ancora scelgono la ns. città per le vacanze. Cittadini e turisti vivono vessati da un’amministrazione che li attende al varco per multarli mentre cercano la colonnina per pagare il ticket del parcheggio; amministrazione nemica che ha dimenticato troppo presto di aver ricevuto il mandato proprio da coloro che oggi fustiga a suon di delibere.
Lo scorso anno Roseto ha registrato un calo di presenze di circa 47 mila unità; se gli ultimi provvedimenti – come sembra – non sono nella direzione del recupero di attrattività della ns. località balneare, già maglia nera tra le sette sorelle della costa teramana (tutte con incrementi di presenze) c’è poco da sperare in una ripresa – specie se continuiamo a trasformare gli alberghi sul lungomare centrale in condomini (V. Hotel Radar), peraltro,
alzati di un piano. Ma questo, è un altro increscioso capitolo, che prevede palazzi più alti fronte mare, su cui la Soprintendenza si è già espressa negativamente proprio in questi giorni (dopo averlo già fatto lo scorso anno
per Villa Clemente e recentemente per la costruzione che sarà realizzata nell’area parcheggio davanti alla Teleco). Se tanto è, l’amministrazione Nugnes non si sta distinguendo per meriti, ma per discutibili giraSvolte – Maristella Urbini, Coordinatrice comunale Forza Italia