TERAMO – Oramai sta diventando una telenovela, ma questa è una città che sulle vicende calcistiche, ma anche extra, è destinata a far parlare di sé ancora per molto tempo, purtroppo. Riepiloghiamo:

  • Il Città di Teramo, negli intendimenti della nuova proprietà, tenta in ogni maniera di riportare la squadra biancorossa a casa, ed è una volontà d’una naturalezza assoluta;
  • il gestore del “Gaetano Bonolis”, dopo aver locato l’uso dell’impianto al Monterosi, si dichiara disposto a detrarre del 40% il costo annuale della squadra teramana (€ 72.000,00 anziché € 120.000), ma per le rifiniture dei soli impegni casalinghi e per le partite interne della stagione 2023-’24;
  • l’amministrazione comunale, cifre del contendere a parte, conferma che la squadra di calcio della città deve usufruire dell’impianto per circa duecento volte l’anno (quindi per l’intero campionato) e non per scarse quaranta! Ne viene fuori una querelle che, al momento, è irrisolta e sulla quale soltanto il Comune potrebbe/dovrebbe o avrebbe già potuto o dovuto, scrivere la parola fine.

Filippo Di Antonio, dinanzi ad almeno 72.000 euro di costi fissi e con una sponsorizzazione in entrata da dover ancora redigere, oltre a quelli di più campi per gli allenamenti da dover reperire (con tutti gli svantaggi del caso, non soltanto logistici), che fa? La cosa più semplice al mondo, per quanto dolorosa.

Contatta il Sindaco di Montorio al Vomano e, per la prima volta, si vede costretto a dover quanto meno ipotizzare un’importante variazione al proprio programma.

L’incontro è fissato per domani ed a confermarlo è il primo cittadino montoriese, che annuncia: “I tifosi del Teramo Calcio meritano grande attenzione e rispetto, anche se siamo stati cercati a 48 ore dalla data ultima d’iscrizione…“. Comprensibile la puntualizzazione senza veleno, di Fabio Altitonante.