Riceviamo e pubblichiamo:
“I problemi della vittoria , così diceva Churchill, sono più piacevoli di quelli della disfatta, ma non sono meno ardui”. Probabilmente il Sindaco sperimenterà di persona questa verità , espressa da uno che s’ intendeva di politica.
Ecco il perché di un futuro difficile, la ragione è molto più semplice di quanto possa sembrare a prima vista. Il punto è che l’arte della mediazione, già difficile per un politico consumato, lo diventa ancora di più per chi è approdato al palazzo municipale da imprenditore senza alcuna esperienza di politica e di conoscenza del paese.
La mediazione è un’arte, che non si apprende nelle aule universitarie o sui libri. Si tratta di un delicato equilibrio di azione ed inazione, di un contrappunto di parole e silenzio. E’ oramai chiaro agli occhi di tutti di come il gruppo di maggioranza sia diviso in gruppi, non agisce dunque come una squadra, e se prevale l’inazione, si rischia il galleggiamento (VEDASI LA RICOSTRUZIONE E LA STASI SUI CIMITERI COMUNALI) ma se predomina l’azione, si finisce per irritare uno dei gruppi su cui si esercita la mediazione (VEDASI IL CASO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA).
Aggiungiamo che significativamente, il casus belli si è verificato con le dimissioni del capogruppo, Lorenzo Valleriani, in seno al consiglio comunale con riconsegna di tutte le deleghe. Il quale nonostante le dimissioni formali , senza clamore , giustificate con impegni lavorativi sopraggiunti, non può nascondere un gesto devastante dal punto di vista politico. E’ chiaro che non condivide la gestione della squadra .
Si ricorda che a Montorio c’è già stato un epilogo simile , quando il capogruppo di “Si puo’ fare” si dimise e solo dopo sei mesi cessò il mandato di quell’amministrazione.
Il Sindaco, già dal suo insediamento, avrebbe dovuto tracciare una linea tagliafuoco, prima che l’incendio divampasse (VEDASI L’ABBANDONO DI DUE IMPORTANTI CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA) . Non anticipando questa emergenza, che si è puntualmente verificata, il sindaco ha esaurito ogni margine di movimento restando prigioniero dello scontro tra i suoi gruppi.
Siamo costretti nuovamente a manifestare il nostro disappunto sul comportamento del nostro Sindaco Ennio Facciolini, che benchè abbia avocato a sé la Delega alla Ricostruzione, è presente alternatamente ai tavoli istituzionali dove si parla di ricostruzione; nell’ ultima riunione tenutasi il 03.06.2019 a Teramo, sotto la sede del comune chiuso a causa terremoto, un appuntamento fortemente voluto e organizzato dal Sindaco Gianguido D’ Alberto , alla presenza dei massimi rappresentanti dell’ ANCI Regionale e dei Sindaci del Cratere delle quattro regioni interessate ( Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) tra i numerosi interventi si sono registrati gli interventi del Sindaco di Crognaleto , del Sindaco di Cortino e del Sindaco di Castel Castagna tranne l’intervento del Sindaco di Montorio al Vomano.
Ricordiamo che il nostro Comune è ricompreso nel doppio cratere sismico (2009-2016) tale particolarità a livello nazionale investe solo sei comuni provincia di Teramo, quindi, il Sindaco del Comune di Montorio al Vomano che è di maggiore densità demografica, dovrebbe essere colui che si interfaccia in prima persona con le istituzioni nazionali e regionali, che guida le direttive, le strategie e gli interventi più urgenti al fine di migliorare la macchina burocratica della ricostruzione dei comuni del doppio cratere ovvero essere il faro della ricostruzione dei comuni del doppio cratere anziché una debole fiammella che va man mano spegnendosi insieme a tutto il Comune di Montorio al Vomano.
Con amarezza constatiamo che ancora una volta ha prevalso l’inazione e quindi LA STASI…
I consiglieri Gabriella Zuccarini e Marco Citerei.