TERAMO – Supportare i cittadini nell’accesso informato e consapevole ai percorsi di tutela volti a garantire il rispetto massimo dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie.
È l’obiettivo della campagna che il Comune di Teramo sta avviando, anche in collaborazione con il tavolo delle povertà e che prende le mosse dalla difficoltà, segnalata da molti cittadini, di “accedere facilmente alle informazioni sui percorsi individuati dalle stesse norme per ridurre le liste d’attesa e che attribuiscono loro un diritto ad essere curati”, come sottolinea il Sindaco Gianguido D’Alberto.
Percorsi già stabiliti a partire dal Decreto Legislativo 124 del 1998, che prevedeva la possibilità di chiedere alla ASL lo svolgimento in regime di intramoenia, con pagamento a carico del sistema sanitario regionale, delle visite mediche che le strutture sanitarie pubbliche non sono in grado di erogare nei tempi previsti, e sui quali è intervenuto, da ultimo, il decreto legge n.73 del 7 giugno 2024, convertito nella Legge n.107 del 2024, che ha introdotto ulteriori misure urgenti per la riduzione dei tempi di attesa, ad oggi secondo i dati diffusi dallo stesso Ministero in gran parte inattuati.
La ASL di Teramo, lo scorso anno, ha attivato un apposito servizio, denominato “SOS liste d’attesa”, volto a facilitare il processo di accesso alla prestazione per i cittadini che non trovano risposta nei tempi previsti per le prestazioni in classe di priorità B e D. Servizio che il primo cittadino ritiene “in ogni caso assolutamente non sufficiente” e di cui molti cittadini, secondo quanto rilevato dagli stessi amministratori comunali e dalle associazioni del terzo settore, non sono ancora a conoscenza.
“Ad oggi, dalle segnalazioni che ci arrivano giornalmente, rileviamo che i cittadini spesso non conoscono l’esistenza di questi percorsi – spiega il Sindaco – sono ancora in troppi a non sapere che nel caso in cui la prestazione non viene fissata nei tempi stabiliti hanno il diritto di ottenerla nei tempi corretti seguendo una specifica procedura. E questo, a nostro avviso, evidenzia la necessità di potenziare l’informazione, in particolare quella diretta, anche agli sportelli, perché non tutti hanno gli strumenti per accedere alle informazioni on line, come quelle pubblicate sul sito della ASL. Quello delle liste d’attesa, come è evidente a tutti, è un problema che incide pesantemente sul diritto alla salute dei cittadini e ad oggi, nonostante i diversi interventi normativi che avrebbero dovuto consentire alla Regioni di governare il fenomeno, questo tema resta una ferita aperta e il diritto fondamentale delle persone di vedersi garantita in ogni caso la cura nei tempi previsti viene in questo modo gravemente leso. Eppure, come evidenziato dalle stesse associazioni, dal Tribunale della Salute ai sindacati, il sistema di tutela quando viene attivato funziona”.

Tra le criticità rilevate anche quella della filiera con i medici di base e dell’appropriatezza delle prestazioni, oltre all’assenza nelle impegnative, in alcuni casi, del relativo codice di priorità.
“Dall’incontro di ieri è emerso come sia necessaria una maggiore sinergia di tutta la filiera – aggiunge il primo cittadino – a partire dai medici di base, con i quali andrebbe avviata un’interlocuzione sull’argomento”.
Da qui la volontà dell’Amministrazione Comunale, anche come attività di supporto all’azienda sanitaria locale, di favorire l’accesso alle informazioni e l’esercizio del diritto alla salute da parte dei cittadini, costruendo una rete organica di tutte le realtà che già svolgono questa importante attività, potenziandola con l’attivazione di più sportelli, al momento ipotizzati nei locali comunali di via D’Annunzio, alla Ca.Fè e nella sede dell’ambulatorio solidale KUM, dove i cittadini possano trovare aiuto sia nel reperire le informazioni sia nell’attivazione del percorso di tutela.
“L’intenzione dell’Amministrazione è quella di aprire più sportelli e di renderli operativi due giorni a settimana con modalità ed orari che saranno successivamente comunicati – spiega l’Assessore Stefania Di Padova – è nostra intenzione, inoltre, valorizzare il grande lavoro già svolto dalle associazioni che siedono al tavolo delle povertà, dal Tribunale della Salute ai sindacati, con i quali ci siamo confrontati questo pomeriggio e che hanno sposato con favore questa iniziativa. Nei prossimi giorni, anche sulla scorta del confronto con le stesse associazioni, chiederemo un incontro alla ASL per trovare insieme, anche rispetto ai dati in possesso dell’azienda, un percorso condiviso per aumentare la consapevolezza sul tema da parte dei cittadini”.