ROSETO – Accogliamo con stupore – ma senza illusioni – il tardivo ripensamento dell’amministrazione Nugnes sulla vicenda scandalosa degli aumenti alle tariffe della mensa scolastica.

Un piccolo segnale, frutto non certo di coscienza, ma della mobilitazione di tanti cittadini indignati e dell’impegno fermo di Fratelli d’Italia e di altre forze di opposizione. È raro, ma ogni tanto la vergogna riesce a mettere all’angolo l’arroganza.

Chiariamo: gli aumenti rimangono, ma almeno ora è passato un principio che abbiamo sempre sostenuto e difeso – quello della progressività in base alla capacità contributiva, sancito dalla nostra Costituzione e, fino a ieri, ignorato dal sindaco Nugnes e dall’assessore Luciani. Quest’ultimo, con un’uscita che definire infelice è un eufemismo, ha persino provato a spacciare per “privilegio” un obbligo scolastico previsto dalle scelte didattiche.

Fortunatamente – e grazie al nostro intervento – sono stati costretti a fare marcia indietro. Ma non hanno perso l’occasione per l’ennesima prova di retorica vuota, come dimostra il comunicato con cui tentano di giustificare l’ingiustificabile:

“L’Amministrazione ha incontrato i rappresentanti dei genitori e dei docenti, riconoscendo che si sarebbe potuto agire diversamente…”.

E ci chiediamo: ma questi incontri non potevano essere fatti prima? Sarebbe stato chiedere troppo? Partecipazione e trasparenza, per questa amministrazione, sembrano essere ancora dei concetti alieni.

Non mancano, ovviamente, le scuse di rito:

“La realtà amministrativa impone scelte difficili dettate da fattori esterni…”.

Quali fattori? Bastava tagliare altrove. Magari qualche consulenza inutile, qualche ricorso superfluo al Consiglio di Stato o i soliti contributi ai progetti delle immancabili associazioni “amiche”.

E poi la beffa: le tariffe verranno modificate, sì, ma l’anno prossimo. Nel frattempo, le famiglie più in difficoltà continueranno a pagare tariffe ingiuste, salvo poi – forse – ricevere dei rimborsi futuri. Ma a che titolo? E con quali garanzie?

Ci chiediamo: perché non intervenire subito, con una variazione di bilancio? Sarebbe stato più giusto, più serio, più umano.

Ma, evidentemente, chi è più interessato a salvare la propria immagine che a tutelare le famiglie, finisce sempre per scegliere la strada più tortuosa e meno trasparente.

Fratelli d’Italia continuerà a vigilare e a battersi affinché il diritto allo studio, alla mensa e all’equità sociale non siano mai più ostaggio dell’incompetenza e della propaganda.