TERAMO – Nuovo appuntamento della Stagione concertistica della Riccitelli, venerdì 12 aprile alle 18.30 Auditorium Santa Maria a Bitetto, con Solisti del Micrologus, un omaggio unico alla musica antica e a una esecuzione assolutamente originale che vedrà protagonisti Goffredo Degli Esposti (organo portativo), Enea Sorini (canto), Luca Dellacasa (canto e organo portativo), Lorenzo Lolli (canto). Progetto e coordinamento musicologico di Francesco Zimei, PhD. e Ordinario di Musicologia e Storia della Musica nonché principal investigator all’Università degli Studi di Trento e consulente musicologico della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova. Sarà eseguita la “Missa ex fragmentis”, polifonia abruzzese dell’epoca tardogotica.
Fin dal medioevo l’Abruzzo fu terra di cantori, forse anche in ossequio a una pratica assai coltivata nella rete di abbazie che permeava il territorio. “Su questi monti, dunque, sembra rivivere la favolosa vita dell’Arcadia. Tuttavia non cantano alla consueta maniera rozza dei pastori, ma intonano melodiose cantilene con armoniche modulazioni e voci ben accordate secondo le leggi della musica. La purezza dell’aria sembra disporli alla dolcezza del canto. Per cui, lasciate le greggi, vengono invitati a cantare nelle corti dei re e dei principi e, a Roma, nel coro stesso della cappella papale”. Al netto degli aspetti mitografici, il discorso poteva in realtà applicarsi agli abitanti dell’intera regione, quantomeno rispetto al numero di abruzzesi che si sono fatti strada nell’arte della polifonia. Restando nel tardo medioevo basti pensare che nell’anno 1400 la cappella di papa Bonifacio IX era formata in gran parte da cantori provenienti da quest’area: gli aquilani Antonio e Iacopo di Giovanni, Antonio di Nanni Marsicano, Nicolò Ricci da Nocella di Campli e il grande Antonio di Berardo di Andrea da Teramo detto Zàccara, caposcuola europeo del gotico internazionale negli anni del Grande Scisma. Malgrado la falcidia dei secoli, tale vivacità culturale è documentata anche da un certo numero di attestazioni, dai celebri codici di Guardiagrele – attualmente irreperibili – all’importante frammento rinvenuto pochi anni fa proprio a Rocca di Botte: il fatto che esse tramandino un repertorio sacro sostanzialmente omogeneo ha dato così modo al musicologo Francesco Zimei di riunire alcuni tra i reperti più significativi in una vera e propria liturgia, debitamente integrata da un proprium abruzzese.
Biglietteria online su CiaoTickets, negli uffici della Riccitelli e al botteghino prima del concerto. Info e dettagli su www.primoriccitelli.it, pagina Facebook e Instagram della Riccitelli.