TERAMO – La trasferta vedrà i nostri “amati” impegnati a Catania contro l’undici di Giuseppe Raffaele, una società ricca di storia, fatta di tanta serie A e serie B e che evoca, in  noi settantenni e allora quindicenni, ricordi di gioventù mai sopiti… Come dimenticare quelle parole pronunciate con meraviglia dal grandissimo Sandro Ciotti… era il 4 giugno 1961 e in “Tutto il calcio minuto per minuto”, nel collegamento con Ameri, prese la linea dicendo: “Clamoroso al Cibali: Catania 2  Inter 0“.  Il Teramo sabato sarà lì, nel glorioso Cibali, laddove tutti dovremmo essere più che contenti d’esserci; in Abruzzo siamo rimasti solo noi ed il Pescara a tenere alto il vessillo del “calcio che conta”, con una continuità futura certa e con la possibilità di giocarcela contro società di tale lignaggio.

La gara si presenta ostica, insidiosa per diversi motivi. Gli etnei vengono dalla secca vittoria di Bisceglie (0-3) e siamo certi che puntino all’obiettivo “terzo posto”, visto l’andamento altalenante del Bari, che sarà oltretutto impegnato al Liberati contro una Ternana “arrabbiata”che vorrà chiudere definitivamente il campionato. I siciliani faranno “carte false” per riuscire a batterci; ci auguriamo di potercela giocare alla pari, senza ostacoli di altro tipo da chi potrebbe essere indotto in tentazione…

Gli etnei occupano il 5° posto della classifica con 43 punti, frutto di 12 vittorie e 9 pareggi: le sconfitte sono 6, le reti realizzate 34 e quelle subite 29. Il modulo preferito da Raffaele è imperniato su una difesa a 3; spesso varia a centrocampo, talvolta disposto a 5 con l’attacco a due punte (3-5-2), oppure a quattro, con due trequartisti ed un attaccante (3-4-2-1). Ha anche disposto i suoi a cinque più una mezza punta rifinitore tra le linee, a supporto di un attaccante centrale (3-5-1-1). Nell’ultima gara casalinga, persa con il Palermo, si è schierato con un 3-4-2-1: davanti al portiere Confente (32) i tre centrali. Da destra, Sales (17), Giosa (4) e Silvestri (5): quest’ultimo è infortunato ed al suo posto potrebbe giocare Tonucci (18). A centrocampo, a destra, spinge Calapai (26), un atleta senza cambio di passo ma che spesso va al cross; a sinistra c’è il mancino Pinto (20), abbastanza veloce e ficcante, anche lui spesso al cross. Nel mezzo, sul centro destra, opera Dall’Oglio (23), lento ma pronto a continui inserimenti a sostegno delle punte: è in possesso di un gran tiro dalla distanza. Al suo fianco C’è il ganese Welbek (6), elemento di interdizione, rapido ed infaticabile portatore d’acqua mentre in attacco, sul centrodestra, c’è Golfo (28), un’ala piccola destro di piede e, al centro, tra le linee, agisce il pericolosissimo Russotto (7), uomo squadra, rifinitore, bravo nel dribbling, anche ruba palloni e pericoloso nel tiro dalla distanza. Spesso serve assist per Sarao (9), punta centrale di 192 cm. che ristagna in area per fare a sportellate e creare spazi. Spesso funge da sponda per gli inserimenti di Dall’Oglio o di altri; segna poco con i piedi ma sui cross, sugli angoli e sulle punizioni scodellate in area dalle due trequarti, è micidiale di testa. In svantaggio, Raffaele ha impiegato tutti i suoi attaccanti, finendo la gara con due difensori e due centrocampisti bloccati, con Albertini (16) a destra e l’ala Manneh (19) a sinistra e pronto nei tagli verso l’area. Reginaldo (10) e Russotto hanno poi supportato, vanamente, le due punte Di Piazza (33) e Sarao (9).

Domenica a Bisceglie, il Catania si è schierato con il 3-5-2: in difesa a destra Tonucci, il brasiliano Claiton (3) al centro e Silvestri (5) a sinistra; a centrocampo Calapai sulla fascia destra, Albertini su quella sinistra ed il mediano Maldonado (15) centrale: è lui che batte gli angoli ed è abile nello scodellare dalle fasce calci punizioni per la testa di Sarao, con Dall’Oglio a destra e Rosaia (8) a sinistra. Sulla trequarti, con Russotto a supporto di Di Piazza, pericolosissimo quando si invola negli spazi destri, essendo in possesso di un buon dribbling e di un buon tiro, oltre ad essera anche un discreto colpitore di testa. Altri giocatori importanti: Zanchi (29), mancino, cursore di fascia sinistra di grande spinta, il mediano bloccato Izco (13), argentino ma di 38 anni, già in un Catania di serie A. Il centrocampista Rosaia è un destro, il mediano Maldonado, ecuadoriano, anche lui è un destro, fisicamente non bello a vedersi ma autore di due reti. Il cipriota Vrikkis (11) è un’ala destra mentre il mancino è l’ala sinistra Manneh (19) con Reginaldo attaccante destro, seconda punta, ala destra o sinistra che si apre tra le linee verso destra. Non dimentichiamo il fortissimo ed espertissimo Piccolo (14), con un gran passato anche in serie A, mancino, ala destra o sinistra, seconda punta, gran rifinitore tra le lineee ed in possesso di una gran tiro dalla distanza: dopo un lungo infortunio potrebbe essere convocato contro i biancorossi.

Considerazioni finali – I loro uomini gol: Sarao 7, Di Piazza 4, Dall’Oglio 3, Maldonado 2, Silvestri 2. Uomini squadra da bloccare: Russotto, Sarao, Dall’Oglio, Di Piazza e Piccolo, se sarà della gara. Bisognerà coprire le fasce per evitare i cross, gli angoli e le punizioni laterali per le palle alte a Sarao. Sugli angoli, questi parte dal limite dell’area per sfruttare lo spazio che i compagni  gli creano attaccando il primo palo. Va ingabbiato Russotto, la vera anima del gioco d’attacco dei rossoazzurri; Dall’Oglio batte i rigori di forza, di destro a filo d’erba e alla destra del portiere. La loro difesa soffre il gioco aereo sulle palle tese, quelle che normalmente vanno anticipate: spesso Giosa non è proprio impeccabile e la difesa è piuttosto lenta.

Forza ragazzi, crediamoci; è tempo dell’acuto, per poi poter gridare: “Clamoroso al Cibali,  il Teramo ha vinto!“.

Alla prossima – Diego Di Feliciantonio